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L'UDIENZA / Fondi

"Ti appendo al muro, so dove abiti": minacce via Whatsapp alla coetanea per gelosia, a giudizio per stalking

La 21enne tormentava con decine di messaggi una giovane che frequentava la stessa scuola nella convinzione che si interessasse al fidanzato

Tormentava una ragazza con messaggi minacciosi perché gelosa del fidanzato che temeva potesse avere un interesse per lei. Questa mattina una 21enne di Fondi è stata rinviata a giudizio con l’accusa di stalking della quale dovrà rispondere davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina nel processo che si aprirà il 26 settembre del prossimo anno.

I fatti risalgono al periodo compreso tra maggio e agosto 2019 quando S.F., queste le sue iniziali, ha iniziato a perseguitare una 17enne che frequentava la sua stessa scuola, l’istituto alberghiero di Terracina. Il tenore dei messaggi inviati via Whatsapp era decisamente minaccioso: “Ti taglio le mani”, “So dove abiti, ti trovo” “Ti appendo al muro” “Non ti far vedere più nel mio bar” con riferimento all’attività gestita dalla famiglia e ancora insulti e anche bestemmie fino a quando la vittima non ha deciso di presentare una denuncia. All’origine dell’accanimento della 21enne la gelosia nei confronti del fidanzato per il quale la destinataria delle minacce avrebbe avuto un interesse.

Oggi S.F., assistita dall’avvocato De Cave, è comparsa davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone che, a conclusione della camera di consiglio, ha accolto la richiesta del pubblico ministero rinviando a giudizio l’imputata per stalking.

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