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Cronaca Fondi

Ritrovata la testa romana in marmo trafugata dal Comune di Fondi nel 1979

Dopo 42 anni la scoperta dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Napoli. Si tratta di un'opera risalente all'età imperiale

E' stata ritrovata dai militari del Nucleo carabinieri Tutela del patrimonio culturale di Napoli una testa romana di età imperiale trafugata nell'aula consiliare del Comune di Fondi addirittura nel 1979. Si tratta di un'opera in marmo bianco, recuperata in casa di un privato nel corso di un'attività investigativa finalizzata proprio al ritrovamento di reperti archeologici condotta dai militari. Il comandante del Nucleo si è recato questa mattina a Fondi insieme alla sua squadra per il riconoscimento della testa da parte del direttore del Museo Civico Alessandro De Bonis, alla presenza del sindaco Beniamino Maschietto e degli assessori  Vincenzo Carnevale e Claudio Spagnardi.

I dettagli dell'operazione che ha visto impegnati i carabinieri Tutela del patrimonio culturale di Napoli saranno però illustrati solo quando il reperto sarà ufficialmente restituito a Fondi e quando le indagini saranno ufficialmente concluse.

"Il ritrovamento è a tutti gli effetti un tassello della storia della città che torna al suo posto – spiega il direttore del Museo civico Alessandro De Bonis – Si tratta di una testa di un uomo di età adulta, probabilmente un togato romano, realizzata da una scuola imperiale di stampo periferico come si evince dalla cesellatura di barba e capelli. Questa opera appartenne a Livia Drusilla, seconda moglie di Augusto, madre di Tiberio e cittadina illustre del territorio oggi ricadente nella città di Fondi. La testa fa parte della storia antica ma anche recente: dopo essere stata custodita a lungo nell'allora museo, ebbe maggiore visibilità con l'utilizzo della sala espositiva ad aula consiliare fino a quando, nel 1979, venne rubata". Un'altra importante notizia per la città di Fondi, la terza in pochi giorni.

"Un sentito ringraziamento – commentano il sindaco Beniamino Maschietto e l'assessore alla Cultura Vincenzo Carnevale – va ai carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Napoli che, con un lavoro certosino ci hanno restituito un pezzo di storia, ma anche ai funzionari del Comune e della Soprintendenza che, presentando denunce di smarrimento complete e dettagliate, hanno consentito ai militari di aggiornare il database in maniera molto precisa. Gli investigatori ci hanno infatti spiegato quanto sia importante tale operazione per la restituzione di beni che, altrimenti, possono rimanere nei depositi giudiziari o in territori lontani rispetto alla collocazione originaria anche per decenni".

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