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Il caso / Formia

Detenzione e spaccio, convalidato l'arresto di un uomo: nessun abuso dei carabinieri

Sul caso era stato presentato un ricorso alla Corte di Cassazione per il mancato colloquio tra l'arrestato e il suo legale. La Suprema Corte ha ora annullato il decreto del gip di Cassino

Si è celebrata i 14 giugno, davanti al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cassino, l’udienza di convalida di un arresto per detenzione e spaccio fi droga effettuato il 7 settembre 2021 dai carabinieri della compagnia di Formia. La nuova udienza di convalida è intervenuta dopo l’annullamento disposto dalla Corte di Cassazione del provvedimento con cui il gip di Cassino aveva inizialmente dichiarato la nullità della richiesta di convalida dell’arresto per il mancato colloquio tra l’arrestato e il suo legale.

La Suprema Corte, nel censurare il provvedimento adottato dal gip in occasione della prima udienza, ha precisato che non si è verificato alcun abuso da parte del militari dell’Arma e che la richiesta di convalida del pubblico ministero era legittima.

I giudici della Suprema Corte hanno delineato i limiti del diritto di colloquio tra l’arrestato e il suo legale (utile unicamente a predisporre la linea difensiva in previsione dell’interrogatorio di garanzia quale prima atto difensivo), precisando che non solo non vi è alcun rapporto tra tale diritto e la richiesta di convalida (che è un atto indifferibile e urgente) ma che un’eventuale lesione di questo diritto può agevolmente essere sanata concedendo all’arrestato la possibilità di interloquire con il proprio difensore prima dell’interrogatorio di garanzia.

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