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Cronaca Formia

Allarme criminalità organizzata a Formia e nel golfo: appello a Ministri e forze dell'ordine

In una lettera inviata anche ai Comuni si chiede una sede staccata della Dia e l'attivazioni di organismi per controllare la compravendita di immobili

Sicurezza a rischio a Formia e negli limitrofi Comuni del golfo teatro di nuovi e gravi fatti di cronaca che determinano un clima di paura tra i cittadini.

Dopo l’omicidio del giovane Romeo Bondanese e i colpi di arma da fuoco contro Gustavo Bardellino nella concessionaria di auto decine di cittadini tra i quali figurano alcuni importanti esponenti del Partito Democratico dell'intera provincia quali l’ex parlamentare Sesa Amici e Francesco Carta, hanno inviato una lettera ai Ministri di Giustizia e dell’Interno, al Presidente della Commissione Antimafia, al Prefetto, al Questore, ai comandanti dei carabinieri e della Guardia di Finanza, al Presidente della Regione, al Presidente Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità, al Presidente della Provincia, ai sindaci di Formia, Gaeta, Minturno, Itri, Spigno, Santi  Cosma e Damiano, Castelforte, alle associazioni delle categorie economiche e dei lavoratori e alle forze politiche del sud pontino con la quale sollecitano anche l’assegnazione di una sede distaccata della Direzione investigativa antimafia.

“I cittadini di Formia e degli altri Comuni del Golfo – scrivono - si interrogano sul tema della sicurezza e della convivenza civile, messe in discussione da fatti gravissimi. Ci si chiede oltre alle immediate indagini, quali altre risposte ed iniziative di lungo termine intendano intraprendere le amministrazioni dello Stato, dai Comuni alla Regione Lazio, alle Forze dell’Ordine, dalla Magistratura fino ai Ministri della Giustizia e dell’Interno. Dalla metà degli anni ’70 le città del golfo hanno visto crescere le infiltrazioni della delinquenza organizzata contro la quale era necessario esercitare la massima attenzione ed il conseguente contrasto. Aver soppresso la sezione distaccata del Tribunale di Latina a Gaeta, con il conseguente appesantimento della Procura di Cassino, già prima a corto di personale, non aver proseguito con le attività dell’Osservatorio Comunale di Formia contro la criminalità organizzata, il non essere riusciti a promuovere una crescita economica sostenibile e trasparente, mettono ancora a rischio il capitale sociale e la civile convivenza del sud pontino”.  

I firmatari della lettera sollecitano sindaci, Provincia e Regione a chiedere alla Ministra di Giustizia  quali iniziative, nell’ambito della riforma, si vogliano intraprendere per “assicurare ai cittadini del sud pontino e delle isole il diritto ad una giustizia di prossimità, alla Ministra dell’Interno per sapere quali iniziative si stanno praticando per il contrasto al crimine organizzato e la sicurezza, anche in merito alla fattibilità di una sezione distaccata della DIA che possa più agevolmente gestire e traghettare il comprensorio verso una nuova fase di legalità”. Ai Comuni del Golfo di Gaeta, alle organizzazioni di categoria, alle forze politiche e sociali si chiede invece di attivare - o riattivare nel caso di Formia - organismi permanenti di vigilanza sugli atti amministrativi con particolare riguardo alla realizzazione e compravendita di immobili, esercizi commerciali, attività di slot machine e giochi d’azzardo e gestione dei servizi pubblici. E che i Comuni del sud pontino “siano esclusi dalla scelta delle sedi di soggiorno obbligato soprattutto in merito ai soggetti coinvolti in procedimenti relativi a mafia e camorra”.

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