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Cronaca Formia

Operazione Touch&Go, i risvolti: gruppo pericoloso e potente pronto a fare fuoco

Droga dalla Spagna al sud pontino, destinata al mercato del litorale tra Formia e Scauri. Le indagini degli investigatori dell'Arma

Un gruppo criminale potente e pericoloso e dalle spiccate "capacità imprenditoriali". Così è stata definita dagli investigatori l'organizzazione criminale capeggiata da Domenico e Raffaele Scotto, originari di Secondigliano e considerati vicini ai clan di camorra, smantellata nel corso dell'operazione Touch & Go condotta dai carabinieri della compagnia di Formia e coordinata dalla Dda di Roma. Per quanti carichi di droga i militari intercettassero durante le varie fasi di indagini, per quanti sequestri e per quanti arresti operassero ai danni dei corrieri, l'organizzazione non veniva scalfita e a disposizione c'erano già altri carichi pronti a inondare le piazze di spaccio del litorale a sud della provincia pontina, in particolare tra Formia e Scauri.

Operazione Touch & Go - Il video

Il gruppo proveniente da Napoli aveva invaso quella porzione del territorio pontino al punto da dettare legge, non senza aver fronteggiato prima la criminalità locale da una parte e gli interessi di altri clan di camorra dall'altra. Una "guerra" vinta con intimidazioni, minacce, attentanti di fuoco e spedizioni punitive, come nel caso di due ordigni artigianali piazzati sul territorio a distanza di pochi giorni, nel febbraio del 2016, uno dei quali recuperato prontamente dai carabinieri prima della deflagrazione. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno sequestrato una pistola 9x21 e una rivoltella 44 magnum con matricola abrasa, ma anche alcune tute da sub presumibilmente da indossare in possibili azioni di fuoco per non essere contaminati da tracce di polvere da sparo.

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Una volta raggiunto l'obiettivo, la rete era praticamente organizzata. I due fratelli di Napoli si occupavano degli ordinativi di stupefacente proveniente dalla Spagna affidando poi il trasporto ai corrieri, mentre sul territorio lo spaccio al dettaglio di hashish, marijuana, cocaina e shaboo veniva gestito ad esponenti della criminalità locale, molti dei quali già noti alle forze dell'ordine. 

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