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Cronaca Formia

Le spiagge invase da rotelline di plastica nera: presentato un esposto in procura

Numerose le segnalazioni arrivate da gennaio scorso. Il movimento "Un'altra città" ha chiesto alla procura di verificare le responsabilità

Le segnalazioni sono iniziate a gennaio, prima a Vindicio e poi a Gianola, e ognuna riportava la stessa descrizione: piccole rotelline cilindriche di plastica nera simili a fiori. "Un’altra città" ha presentato nei giorni scorsi un esposto alle Procure della Repubblica di Cassino e di Latina affinché vengano accertate eventuali responsabilità penalmente rilevanti del ritrovamento sulle spiagge di Formia di un elevato numero di questi oggetti in plastica. Il fenomeno ha interessato un tratto di costa di circa 21 Km, all’interno dei comuni di Formia (spiagge di Gianola-Sant’Janni e Vindicio) e di Gaeta (Gaeta medioevale, spiagge di Serapo e sant’Agostino). Proprio in seguito alle numerose segnalazione dei cittadini, partite appunto lo scorso gennaio, sono state organizzate giornate di ricerca che hanno permesso di raccoglierne circa 4.000. 

"Questi numeri - segnala il movimento "Un'altra città" - rappresentano una frazione minima di quelli realmente presenti visto che questi cilindri sono spesso non facilmente identificabili tra ammassi di rifiuti, alghe e legnetti e sono costantemente rimossi dalle onde o sepolti dal vento sotto la sabbia. La presenza di questi oggetti ci ha portato a ricercarne l’origine costatando che si tratta di supporti utilizzati dalla Veolia Water Technologie per la depurazione delle acque reflue civili. Sembra più che plausibile, dunque, che si sia verificata una fuoriuscita di questi cilindri da uno o più depuratori presenti in prossimità di corsi d’acqua e non distanti dalla costa del Golfo di Gaeta. Le intense e prolungate piogge di fine anno 2020 potrebbero aver causato la tracimazione dei cilindri da uno dei depuratori e dispersi in mare sarebbero stati riportati a riva dai forti venti di scirocco e libeccio e dalle mareggiate. Un'ipotesi che però non è supportata da prove documentabili ma dalla certezza delle sorgenti di provenienza dei cilindri cioè dai depuratori, e dall’elevatissimo numero degli stessi ritrovati sulla spiaggia di Vindicio. Ad aggravare la situazione è anche la costatazione che il nostro Golfo dal 2010 è stato identificato come "area sensibile", con vincoli e limiti a tutela delle acque, oltre ad essere presenti aree protette e di elevato valore per la biodiversità quali il Parco Regionale di Gianola e Monte di Scauri e il Parco Regionale di Monte Orlando a Gaeta  La gravità dei fenomeni di inquinamento causati dai rifiuti marini, in particolare quelli in plastica, possono causare gravi danni agli organismi marini a causa dell’ingestione o intrappolamento. Non possiamo dimenticare che recentemente si sono verificati ritrovamenti di tartarughe marine morte sia a Formia che a Gaeta". 

"Tutto ciò - si legge ancora nella nota - ci ha spinto a chiedere alle autorità competenti di appurate le ragioni di questo sversamento in mare, verificare le responsabilità̀ di un eventuale inquinamento all'ambiente e al mare".

Le precisazioni di Acqualatina

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