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Cronaca

Scoperta maxi “frode carosello”: passa per Latina l’evasione dell’imprenditore e-commerce

Denunciato dalla Guardia di Finanza di Sessa Aurunca un 46enne che si serviva del sistema del dropshipping per fare affari in Francia. Circa 15 le società cartiera a sua disposizione, anche nel territorio pontino

Ha toccato anche la provincia di Latina l’operazione della Guardia di Finanza di Sessa Aurunca che ha portato alla denuncia di un imprenditore e-commerce di 46 anni del posto per utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e al sequestro di beni per un valore di circa 2 milioni di euro. Sono state le fiamme gialle a fare luce sul sistema delle frodi carosello messo in piedi dall’uomo: come riferisce CasertaNews, circa 15 erano le società cartiera dislocate a Roma, Latina, Alassio, Palermo, Torino, Siracusa, Agrigento, Rimini; la capofila si trovava invece in Francia, e la piattaforma online dove piazzare la merce a prezzi stracciati, invece, era GCom.it

Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza, il 46enne si è servito del meccanismo di manipolazione del Dropshipping e mediante la piattaforma GCom riusciva a piazzare i suoi prodotti di telefonia ed informatica a prezzi vantaggiosi per gli acquirenti.

L'indagine ha avuto inizio nel 2018 a seguito di una verifica fiscale effettuata presso la ditta individuale dell’imprenditore da cui sono emersi elementi di rilevanza penale fino al disvelamento del sistema delle frodi carosello. Le attività delle fiamme gialle, spiega ancora CasertaNews, si sono concentrate sul sistema del Dropshipping che altro non è che un tipico di sistema di evasione dell'ordine utilizzato nel commercio al dettaglio consistente in una triangolazione nella quale intervengono il fornitore (dropshipper), il rivenditore ed il cliente finale. Il 'gioco' sta nel fatto che tale sistema manipolatorio prevede che la fornitura della merce venga eseguita al cliente finale tramite un portale online ma è sempre lo stesso fornitore che si occupa di provvedere alla materiale consegna della merce che viene ceduta.

Per il rivenditore quindi i vantaggi sono quelli di offrire un ricco catalogo di prodotti con un investimento minimizzato. Grazie ai controlli dei finanzieri è emerso che il sistema era stato utilizzato in modo fraudolento poiché il fornitore straniero aveva interposto una serie di società spesso intestate ad extracomunitari che solo fittiziamente hanno assolto all'IVA rivedendo poi in una modalità che abbatteva la stessa Iva che in realtà doveva esistere sull'originaria catena di distribuzione.

Al 46enne è stata contestata l'indebita detrazione dell'Iva a monte poiché frutto di fatture false per un valore di 2 milioni di euro a fronte di un totale di fatture false emesse pari a circa 9 milioni di euro.

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