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Cronaca

Frodi fiscali in mezza Italia, 7 arrestati. Tra di loro una donna di Giulianello

La donna, insospettabile, è finita in manette insieme ad altre 6 persone nell'ambito di un'operazione della guardia di finanza ha sgommato una banda dedita a frodi fiscali nel centro Italia. Sequestro per circa 1,5 milioni

C’è anche una donna di Giulianello di Cori tra le 7 persone arrestate dalla guardia di finanza di Roma che ha sgommato una banda dedita alle frodi fiscali in tutto il centro Italia.

L’operazione scattata questa mattina quando militari del comando provinciale di Roma hanno dato esecuzione alle 7 ordinanze emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale della Capitale nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di reati di associazione a delinquere per aver posto in essere una colossale frode fiscale.

Numerose anche le perquisizioni che hanno consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro copiosa documentazione ritenuta interessante e promettente per ulteriori sviluppi.

COME AGIVA LA BANDA - Secondo quanto emerso dalla indagini - avviate dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Frascati che avevano già condotto al sequestro di circa 1,5 milioni di euro, su conti correnti bancari e assegni circolari, parte del profitto ricavato dall’attività illecita -, la banda, che aveva sede a Roma ma agiva in tutto il centro Italia, aveva creato ad hoc una serie di società da interporre nella compravendita di materiale elettronico ed hitech per poter così evadere l’Iva.

Gli accertamenti, come spiegano dalla guardia di finanza, “hanno preso le mosse da un controllo di routine nei confronti di una società di nuova costituzione che in un breve periodo di tempo aveva acquistato, soltanto cartolarmente, merce per oltre 13 milioni di euro da operatori economici di altri Paesi dell’Unione Europea” e si sono poi estesi ad una costellazione di società cosiddette “cartiere”, anch’esse costituite artatamente allo scopo di evadere il fisco.

LA DONNA DI GIULIANELLO - Indagini che hanno permesso di far luce sul modus operandi della banda e sui ruoli svolti dai singoli componenti tra cui proprio la donna insospettabile di Giulianello che, per non uscire allo scoperto, faceva operazioni sui conti correnti da casa propria, “on line” mediante il proprio pc.

IL MECCANISMO - Il meccanismo, proseguono le fiamme gialle, “era quello classico delle frodi cd. “carosello”: venivano reclutati come prestanome, giovani nullafacenti disposti ad assumere la carica di amministratore nelle diverse “cartiere” da interporre soltanto formalmente nei passaggi di merce, al fine di assumersi l’integrale debito IVA, che non veniva mai versata all’Erario, mentre le imprese “sane” destinatarie reali della merce, maturavano consistenti crediti di imposta nei riguardo dello Stato, chiedendone il rimborso ovvero compensandoli con altre imposte. Le società interposte negli scambi venivano poi svuotate dei loro patrimoni ed avviate al fallimento. Tra gli indagati, anche professionisti che si adoperavano a predisporre falsa documentazione funzionale all’apertura delle società e dei conti correnti bancari”.

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