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Cronaca Cisterna di Latina

Desirée, palloncini rosa e fuochi d'artificio: l'ultimo saluto alla 16enne uccisa

La città si stringe intorno alla famiglia della 16enne trovata morta a Roma in uno stabile abbandonato

E' il giorno del dolore per Cisterna, una città che si stringe per la morte di Desirée Mariottini, la ragazza di 16 anni ritrovata morta in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma. La cerimonia funebre nella chiesa di San Valentino, il quartiere dove la giovane viveva con la nonna e la mamma. 

Grande dolore tra le tante persone che hanno voluto salutare oggi Desirée, molti gli amici con palloncini e cartelloni con le scritte "Giustizia per Desirée", "Non ti dimencheremo mai". Presenti anche le autorità, il sindaco di Cisterna di Latina Mauro Carturan e il presidente della provincia Carlo Medici. Presente anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

Centinaia di persone hanno atteso l'arrivo del feretro, accolto da striscioni e dalle note della canzone di Jovanotti "Per te". Una folla commossa si è avvicinata subito ai familiari, alla madre, ai nonni e al padre di Desirée. Poi la bara bianca ha fatto il suo ingresso in una chiesa gremita, accompagnata da un lungo applauso (Il video).

Funerali di Desirée a Cisterna

"In questa chiesa Desirée da me ha ricevuto la Prima Comunione e, qualche anno dopo la Cresima. Non avrei mai pensato che un giorno, oggi, sarei stato io stesso a darle l'ultimo saluto", con la voce rotta è don Livio Fabiani a celebrare la funzione e ha invitare la comunità a stringersi intorno alla famiglia di Desirée: "Facciamo loro sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto. Mi permetto di fare un appello a tutti i responsabili della cosa pubblica, grandi o piccoli, centrali o periferici che essi siano, a vigilare, a controllare e a intervenire a tempo debito contro ogni forma di violenza senza aspettare che questa violenza esploda e che si ripeta ciò per cui oggi stiamo piangendo".

L'omelia del paccoro Don Livio Fabiani

In chiesa, dopo l'omelia di Don Vito Fabiani, prendono la parola alcuni parenti. Una zia della ragazza la ricorda così, la sua "principessa Raperonzolo". "Ti abbiamo rimproverato, coccolato, difeso - dice - Eri una figlia, una nipote, una sorella, sicuramente la più amata. Ti abbiamo raccontato storie a lieto fine, in cui i buoni sconfiggono i cattivi. Tu volevi dimostrare che stavi crescendo e che volevi scegliere con la tua testa. Ora ci perseguita il dubbio di non aver fatto abbastanza, di non averti raccontato che a volte sono i cattivi a sconfiggere i buoni e che i malvagi esistono".

"Io in questo momento vorrei dire a tutti, e soprattutto ai coetanei di non pensare a Desirée in questa bara - ha detto una suora laica, che conosceva Desirée - ma di immaginarla felice. Ci affidiamo a te Desirée, aiutaci".

Un altro ricordo dello zio, fratello del nonno della ragazza: "Non riesco a concepire il male che ti hanno fatto Desy. Ripenso a quella frase: "Meglio lei morta che noi in galera" (che sarebbe stata pronunciata dai suoi aguzzini). Non si rendono conto di cosa significhi. Ora diglielo tu Desy a questi signori di pentirsi, digli che la loro galera la troveranno di là. Aiutaci Desy, tu da lassù lo puoi fare".

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Quando la cerimonia termina e la bara esce dalla chiesa c'è ancora un lungo applauso a salutare Desirée. Decine di palloncini bianchi e viola vengono fatti volare insieme a due colombe, mentre risuonano nel piazzale le note della canzone scelte per lei: "Cammina nel sole" di Grignani e "Torna casa" di Maneskin. Poi, i fuochi d'artificio. Gli abbracci, le lacrime, il dolore composto dei familiari che lentamente risalgono in auto per seguire il feretro al cimitero.

In occasione delle esequie il Comune di Cisterna ha proclamato il lutto cittadino, con bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici e le scuole e la sospensione di tutte le manifestazioni in programma. Un invito anche ai commercianti della città ad abbassare le saracinesche durante la cerimonia funebre.

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