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Cronaca

A Latina il primo Gay Pride regionale, la manifestazione il 25 giugno

Nel capoluogo pontino il primo Pride per le persone lesbiche, gay, bisex e trans a livello regionale; un evento, spiegano gli organizzatori, aperto a tutta la popolazione "per sensibilizzare e combattere l'omofobia"

A Latina il prossimo 25 giugno arriva il primo Pride per le persone lesbiche, gay, bisex e trans a livello regionale. 

Un evento aperto a tutta la popolazione e che, come spiegano gli organizzatori, “vuole portare nelle province laziale i temi LGBT per sensibilizzare e combattere l’omofobia. Diversi infatti - si legge in una nota - gli episodi di discriminazione riscontrati nelle province laziali anche attraverso le segnalazioni al numero verde Gay Help Line 800 713 713”.

Un impegno quello contro l’omofobia e le discriminazioni che ha visto anche l’impegno dell’associazione Gay Center, di Sei Come Sei, che opera sul territorio di Latina, di Azione Trans, Arcigay Roma ed Arcilesbica Roma. 

“Abbiamo incontrato nel Lazio migliaia di studenti. Molti hanno raccontato episodi di discriminazione e violenza.  E’ necessario svegliare l’orgoglio delle persone gay, lesbiche, bisex e trans, anche alla luce della firma della petizione anti gay firmata da diversi candidati sindaco a Latina” dicono gli esponenti delle associazioni promotrici del Lazio Pride.

“Tra le parole d’ordine della manifestazione dell’orgoglio gay avremo 'Liberiamo Latina' dalla discriminazione. Uno slogan che abbiamo lanciato in rete il 25 maggio, giorno della liberazione di Latina dal Nazi-Fascismo“, concludono i I portavoce del Lazio Pride 2016 Marilu Nogarotto (Sei Come Sei), Fabrizio Marrazzo (Gay Center) e Aurora Marchetti (Azione Trans).

LA REPLICA - Replica del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, attraverso uno dei membri Emmanuele Di Leoin riferimento al documento firmato dai tutti i candidati Alessandro Calvi, Davide Lemma, Gianni Chiarato, Nicola Calandrini, Angelo Tripodi e Salvatore De Monaco, che "non ha nulla di 'anti gay' ma è semplicemente un documento d’impegno in favore delle politiche familiari. Famiglia intesa - si legge nella nota -, come previsto dalla Costituzione della Repubblica italiana, come società naturale fondata sul matrimonio (art. 29 della Costituzione).

Un documento, quello da noi sottoposto e firmato da alcuni candidati sindaco, che si basa sull’art. 16 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani , che descrive la famiglia come il nucleo naturale e fondamentale della società con diritto di essere protetta dalla società e dallo Stato. Documento che richiama l’art. 31 della Costituzione della Repubblica Italiana, che agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo. Documento che richiama lo Stato, nell’esercizio delle funzioni che assume nel campo dell’educazione e dell’insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di assicurare tale educazione e tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche (art. art. 2, Prot. Addiz. n°1 Convenzione Europea dei Diritti Umani ). Documento che, secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (art. 26 c.3), ribadisce che i genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli. Quindi nulla a che vedere con i tanto discussi diritti civili".

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