Giallo di Sabaudia, il cadavere del lago di Paola ha un nome
La titolare di una lavanderia ha riconosciuto il talloncino attaccato a uno degli indumenti della vittima. L'uomo, originario di Mestre, si era trasferito dopo la morte della moglie
Il mistero va districandosi. Sembra avere finalmente un nome il cadavere ritrovato lunedì scorso, 12 marzo, sulle rive del lago di Paola, a Sabaudia. Le indagini portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Latina sono finalmente arrivate a un punto di svolta grazie ad alcune testimonianze. Fondamentale è stato il contributo dato dalla titolare della lavanderia presso la quale l'uomo aveva portato a lavare la camicia che gli è stata trovata in dosso al momento del rinvenimento del suo corpo senza vita.
Utili alla risoluzione del caso sono state le foto degli abiti della vittima diffuse nei giorni scorsi dai carabinieri. La proprietaria della tintoria ha infatti riconosciuto il tagliandino attaccato all'etichetta di uno degli indumenti e ha spiegato che l'uomo si recava spesso presso il suo negozio. I carabinieri, grazie ai particolari raccolti con questa testimonianza, sono riusciti a dare un nome al misterioso cadavere emerso dalle acque del lago di Paola e a ricostruire la sua storia.
L'uomo, la cui età era stata già individuata attorno ai 55-60 anni, si chiamerebbe Valerio e si sarebbe trasferito da Mestre a Sabaudia dopo la morte di sua moglie. Lasciando la città d'origine e facendo perdere le tracce ai suoi parenti, avrebbe provato a mettere alle spalle il suo passato. Questi elementi spiegherebbero l'enorme difficoltà trovata dalle forze dell'ordine per risalire all'identità dell'uomo, la cui scomparsa non sarebbe stata denunciata. Perquisendo l'abitazione che aveva preso in affitto a Sabaudia, i carabinieri hanno rivenuto la carta d'identità della vittima: ma il documento, molto deteriorato, non permetterebbe una identificazione certa.
La parola definitiva sul caso la darà solo l'esame del dna. Nel frattempo gli inquirenti portano avanti anche le indagini per dissipare i dubbi sulla dinamica della morte dell'uomo: riprende così quota l'ipotesi del suicidio, che potrebbe essere avvalorata dalle vicissitudini familiari e dalle difficoltà economiche della vittima. I carabinieri dovranno rimettere assieme tutte le tessere della sua misteriosa morte e capire quanto sia compatibile la ferita da arma da fuoco (ancora non ritrovata) alla testa con gli elementi emersi nelle ultime ore.