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Cronaca Centro / Piazza del Popolo

Immigrati, anche Latina si interroga: incontro al Circolo Cittadino

L’iniziativa per riflettere sul tema dei flussi migratori nel mediterraneo, organizzata dal Partito Democratico; a confrontarsi due voci autorevoli come quelle di Antonio Pennacchi e Lucio Caracciolo

Sulla stessa barca. Il Mediterraneo come terra di confine”: è il titolo di un incontro pubblico sul tema dei flussi migratori nel mediterraneo organizzato dal Partito Democratico per venerdì 12 giugno alle 17 al Circolo Cittadino di Latina.

L’attenzione, spiegano dal Partito Democratico, sarà rivolta ai flussi migratori e alla comprensione di cosa spinge una persona a partire per un viaggio che può durare mesi o anni, ad attraversare deserti, guerre, montagne per arrivare di fronte al mare e aspettare per giorni, settimane, mesi, il momento giusto per essere stipato su una barca che metterà la prua verso l'altra sponda del mediterraneo; di cosa spinge un fiume di ragazzi, di madri, padri, bambini a rischiare di morire in mezzo alla sabbia o di finire sepolti 500 metri sotto la superficie del mare.

Cosa può fare l'Italia? E l'Europa? Cosa stanno già facendo? E noi? Sono i quesiti su cui si interrogheranno due voci autorevoli: Antonio Pennacchi e Lucio Caracciolo, che dirige e che ha fondato la rivista Limes ed è uno dei massimi esperti italiani di geopolitica. “Questo perché da una parte ci sono le storie degli uomini  e delle donne che partono, dall’altra il motivo che li spinge a farlo: la fame. Da dove nasce il problema? Quali sono le ragioni che hanno voluto e vogliono che una parte del mondo sopravviva in condizioni di assoluto sottosviluppo? Da dove partire per immaginare la soluzione agli errori che hanno generato un sistema in cui una parte del mondo sconta la ricchezza e il benessere dell’altra?”

ANTONIO PENNACCHI -“‘Per la fame. Siamo venuti giù per la fame. E perché se no? Se non era per la fame restavamo là.”: sono le parole, come ricordano dal Partito Democratico - che aprono “Canale Mussolini” il romanzo di Antonio Pennacchi, premio Strega nel 2010, che racconta la storia della nostra comunità e raccoglie il nucleo della nostra identità sociale nelle sofferenze e nei sacrifici affrontate da persone che lasciarono le loro case perché spinti via, cacciati, dalla fame e dalla povertà. Vicende di uomini che rispondono disperatamente alla storia. Antonio Pennacchi ha vissuto una storia di proletario, ha raccontato e racconta, non solo in Canale Mussolini, della sistematicità di un’economia costruita sulle spalle dei deboli e ha raccontato l'epopea della migrazione dei coloni veneti in agro pontino, migrazione che ebbe la stessa dolorosa natura di quella che affrontano oggi coloro che guardano alle nostre coste come la sola possibile alternativa ad un destino di morte e schiavitù”.

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LUCIO CARACCIOLO - “Lucio Caracciolo è una voce autorevole, uno dei pochi in grado di poter restituire una visione d'insieme di un problema assai complesso data la quantità enorme delle concause che lo hanno generato, degli interessi che ne impediscono la soluzione e delle difficoltà di progettarne una soluzione. Nati in questa terra, in questa città, figli di migranti, siamo chiamati forse più di altri a comprendere le proporzioni della tragedia e del dolore che ogni giorno viaggia su una barca nel mediterraneo comprendendo che, in fondo, su quella barca, abbiamo viaggiato e forse viaggiamo anche noi”.

Introduce l’incontro il segretario provinciale del Pd Salvatore La Penna.

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