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Cronaca

Imu, seconda rata: a Latina si paga più in provincia che nel capoluogo

Secondo un'indagine della Cgia di Mestre mentre nel resto d'Italia la seconda rata dell'imposta costa più nei capoluoghi che negli altri comuni della provincia, a Latina si paga più "in periferia"

Siamo a settembre e fra qualche giorno scade anche la seconda rata dell’Imu. Il prossimo lunedì 17, infatti, è il termine ultimo per versare la seconda parte dell’imposta municipale unica.

Tutto questo per quanti hanno deciso di farlo in tre anziché in due tranches, con il primo versamento a giugno, l’ulteriore acconto a settembre e il saldo definitivo a dicembre.

Ricordiamo che i contribuenti che hanno deciso di pagare l’Imu in tre rate, anche nel caso dell’acconto di settembre – come era accaduto per quello di giugno – dovranno versare 1/3 dell’importo totale che si ottiene applicando l'aliquota ordinaria del 4 per mille con la detrazione di 200 euro (elevabile di 50 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni convivente con il contribuente). Nell’ultima, quella da pagare entro il 16 dicembre, invece, si dovrà versare il saldo sulla base delle aliquote definitive come deliberate (entro 30 settembre) dal singolo Comune locale.

In base ad indagine condotta dalla Cgia di Mestre nei comuni capoluogo italiani, la seconda rata dell’Imu costerà mediamente il 62% in più rispetto alla media versata dai proprietari di prima casa ubicata nei comuni della stessa provincia. Latina, insieme ad altre tre città (Macerata, Lucca e Belluno) è l’unica in controtendenza e in cui il capoluogo diventa “più economico” rispetto al resto della provincia.

Infatti se Venezia e Cagliari (entrambi +82%), Torino (+75%), Napoli (+69%), Roma (+66%) e Milano (+62%) sono tra i capoluoghi di regione dove i differenziali si presentano come i più alti, a Latina la situazione si capovolge completamente dal momento che in "periferia" si paga mediamente di più che al "centro" (il differenziale è del -44%).

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