In Cucina con le stelle, tra risate e consigli in scena Paolo Barrale
Settimo appuntamento con la rassegna che ha visto sfilare al Carrefour di Latina i grandi chef stellati; tre i piatti preparati davanti al pubblico del capoluogo pontino
“A me piace definire la mia cucina “rotonda”, proprio come me!”: scherza tra in fornelli Paolo Barrale nuovo ospite di In cucina con le Stelle, la serie di appuntamenti con i grandi chef stellati organizzati dal Carrefour Market di Latina giunto al suo settimo evento che, come sempre, ha richiamato curiosi e appassionati che hanno seguito passo dopo passo la Stella Michelin nella sua lezione-dimostrazione dal vivo.
Aneddoti e consigli di ogni genere, mentre Barrale preparava i tre piatti scelti per l’occasione: gamberi e pina colada, riso friarielli, anguilla affumicata e wasabi, e una rivisitazione molto personale della porchetta. “Se si vive al Nord, si è soliti mantecare il risotto con burro e tanto formaggio, ma bisogna fare attenzione a utilizzarne uno che non rilasci molto amido. Mentre chi vive al Sud che prefrisce usare l'olio, allora conviene invece scegliere una qualità più ricca”.
Come detto, la sua è una cucina “rotonda” perché “Amo spesso cambiare menù - continua lo chef - e non rinunciano mai a sapori e profumi della mia terra, che ormai si divide tra Sicilia e Campania. Ma un occhio all’estero lo punto sempre, mi piacciano i sapori esotici allo stesso tempo da unire a quelli nostrani, creando così sia similitudini ma anche contrasti, anche se non mi considero mai un eccessivo o un estremista. Il mio punto fermo è comunque sempre lo stesso: far mangiare bene i miei clienti”.
Tra una preparazione e l’altra qualche giudizio personale è uscito fuori, soprattutto quando si parla di tv e dei fenomeni televisivi legati proprio al mondo della cucina: “Non metto indubbio che ci sia un interesse a spettacolarizzare la figura dello chef, ma io ritengo che sia solo un anello della catena, perché il successo di un ristorante è dato dal lavoro di squadra, perché ognuno deve dare il massimo in quello che fa, dal capo chef all’ultimo dei ragazzi che lavorano in sala”.
L’evento ha avuto come partner la Fondazione Italiana Sommelier che ha offerto i giusti calici di vino abbinati alla degustazione.