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La “camminata della legalità” al lido di Latina dopo gli incendi dolosi ai chioschi

La mobilitazione organizzata da un coordinamento spontaneo di cittadini e cittadine che non hanno voluto voltarsi dall’altra parte dopo gli attentati sul litorale

Latina risponde per la seconda volta ai due incendi dolosi che hanno distrutto altrettanti chioschi al lido di Latina - e un terzo tentato -: dopo il flash mob organizzato pochi giorni dopo i due attentati, c’è stata ieri sul litorale la “camminata della legalità” con cui ancora una volta la città ha fatto sentire la sua voce, quella di chi non vuol piegarsi all’azione della criminalità. 

La manifestazione è stata organizzata da un coordinamento spontaneo di cittadini e cittadine con in prima linea i giovani che ancora una volta non si sono voltati dall’altra parte, in difesa di una cultura della legalità e per una “città libera”. Libera dalla violenza, contro “attacchi che hanno svelato la loro natura sistemica”, a cui “rispondere è un atto di responsabilità”. 

Il corteo, organizzato per le 17, si è mosso da Capoportiere sino al primo chiosco di cui ormai non è rimasto più niente dopo le operazioni di bonifica in seguito all’incendio che nella serata del 15 maggio ne ha distrutto la struttura in legno, proprio mentre si stava procedendo al montaggio in vista della stagione estiva. Un rogo arrivato, nel pieno dello scrutinio per le elezioni amministrative con il risultato già acclarato, appena 48 ore dopo quello che ha raso al suolo il quinto chiosco il 13 maggio, proprio alla vigilia del voto. 

E sono le modalità e la tempistica ad aver sollevato più di qualche sospetto su quelli che non possono essere considerati dei "normali" incendi. 

Alla mobilitazione ieri ha preso parte anche Giampiero Cioffredi, ex presidente dell'Osservatorio per la legalità della Regione Lazio che ha partecipato in rappresentazione dell’associazione Libera. “E’ importante questa manifestazione ed è importante il protagonismo dei cittadini perché l’obiettivo della criminalità organizzata è quello di incutere timore e di spargere paura; e la paura è immobilità e nasconde la realtà. Dietro questi attentati c’è una strategia criminale che punta al controllo del territorio” ha detto Cioffredi che è intervenuto nel corso della manifestazione. “Negli anni passati a Latina c’è stata una vera e propria rivoluzione della legalità che dobbiamo difendere” ha aggiunto Cioffredi ricordando le manifestazioni dopo gli arresti nell’ambito dell’operazione Don’t Touch e la mobilitazione dei giovani dopo le minacce al giudice Aielli. “Una riscoperta della legalità che non c’è stata in nessuna altra città del Lazio e di cui è stata espressione anche l’amministrazione guidata da Damiano Coletta. Negli ultimi tempi vedo con preoccupazione l’avanzata di una normalizzazione e di una banalizzazione della presenza delle mafie in questo territorio, a partire da Formia e Fondi fino a Latina. Invito la nuova sindaca Matilde Celentano a essere precisa: difronte a tre attentati, di cui uno tentato, difronte a una chiara regia criminale non si può parlare di sola sicurezza urbana, che è un’altra cosa. Bisogna nominarla la criminalità organizzata che con questi gesti manifesta la sua necessità di riappropriarsi di questi spazi. Non è casuale la tempistica degli incendi, nel mezzo delle elezioni; c’è stato un chiaro messaggio alla politica e dobbiamo vigilare e augurarci che la nuova Giunta segua i passi che sono stati fatti sul tema della legalità. Ma è importante il protagonismo dei cittadini, perché la lotta alla legalità non può essere delegata solo alle forze di polizia e alla magistratura, nelle quali io ho piena fiducia. Anche la Regione faccia sentire un colpo perché le istituzioni non possono manifestare solidarietà solo con le pacche sulle spalle, perché ogni giorno che queste attività sono chiuse è un regalo che si fa alla criminalità organizzata”. 

Alla manifestazione di ieri hanno partecipato anche alcuni consiglieri di opposizione tra cui Damino Coletta e Dario Bellini per Lbc, e Daniela Fiore e Valeria Campagna per il Pd. Coletta, in qualità di ex sindaco ha preso la parola ricordando tutta la storia relativa all’assegnazione dei chioschi, e in particolare a quella del primo, fatta di “strane” rinunce. “Da cittadini ci facciamo delle domande anche sulla tempistica di questi attentati - ha detto Coletta - una tempistica che manda un messaggio chiaro. Dobbiamo vigilare, essere presenti e non girare la faccia dall’altra parte. E noi dai banchi dell’opposizione prendiamo l’impegno di vigilare, anche sulle scelte della nuova amministrazione, e in riferimento alle decisioni di costituirsi parte civile in tutti quei procedimenti in cui viene lesa la dignità dei cittadini". 

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