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L'allarme / Aprilia

Maxi incendio ad Aprilia, l’allarme dell'Ona: “Monitorare subito i livelli di diossina e fibre di amianto”

Il vasto rogo nella zona di via Enna, a fuoco alcuni capannoni. L’Osservatorio nazionale amianto: “È vergognoso il ritardo nella messa sicurezza dell’area contaminata, nonostante le continue segnalazioni”

E’ alta l’attenzione ad Aprilia per il maxi di oggi pomeriggio nell’area dell’ex Freddindustria i via Enna dove ad andare a fuoco sono stati alcuni capannoni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno lavorato a lungo per domare le fiamme. Il luogo dell’incendio è stato raggiunto anche dal sindaco Antonio Terra che ha dato prime rassicurazioni alla cittadinanza. “Le coperture del capannone sono in laterizi e lamiere” ha spiegato anche se in attesa dei primi rilievi e risultanze circa la dinamica del rogo e il materiale andato bruciato Comune ha comunque consigliato alla cittadinanza residente nella zona di chiudere le finestre, non accendere i condizionatori e di non recarsi sul luogo dell’incendio.  

A lanciare l’allarme per il rischio amianto è stato l’Osservatorio nazionale amianto. “I capannoni sono ricoperti di amianto, come aveva segnalato 3 anni fa l’avvocato Ezio Bonanni", presidente dell’Ona.

“La nube tossica visibile anche dalla Pontina è composta da diossine e altri componenti cancerogeni e tossico nocivi. Esiste anche un rischio legato alla contaminazione del terreno e delle falde acquifere. In ogni caso quello che preoccupa è proprio la presenza di amianto. Non è bastata la segnalazione di Vincenzo La Pegna, già assessore e attualmente consigliere comunale di Aprilia, e del luogotenente della Guardia di Finanza Vincenzo Chiocca, anche quali componenti dell’Ona, inoltrata il 9 ottobre 2020, alla Procura della Repubblica di Latina, perché nulla si è mosso e ora le coperture in cemento amianto si stanno sbriciolando nell’incendio”, proseguono dall’Osservatorio che invita i cittadini a tenere chiuse le finestre, portare in casa gli animali domestici e i panni, evitando per i prossimi giorni di consumare gli alimenti coltivati nei dintorni, specialmente quelli a foglia larga.

L’associazione lancia quindi un appello alle istituzioni affinché siano monitorati i livelli di diossina e anche di polveri e fibre di amianto. “È vergognoso il ritardo nella messa sicurezza dell’area contaminata, nonostante le continue segnalazioni del consigliere comunale Vincenzo La Pegna e dell’Ona, compreso un esposto alla Procura della Repubblica di Latina che ha ritenuto di non disporre la bonifica - ha commentato a caldo vedendo le impressionanti immagini l’avvocato Bonanni -. Ora purtroppo è tardi, le fibre killer si stanno diffondendo nella città, creando un vero disastro ambientale"

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