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Cronaca

Processo 'Alba Pontina', zi' Marcello racconta l'estorsione al ristoratore di Sermoneta

Antonio Fusco aveva chiesto a Pugliese e Riccardo di lasciar perdere. Avrebbe aiutato i rom con una soffiata a evitare in un primo momento l'arresto

È stata la giornata di Antonio Fusco detto zi' Marcello nel processo ‘Alba Pontina’ per il quale siedono sul banco degli imputati di Armando Lallà Di Silvio, la moglie Sabina De Rosa, Federico Arcieri, Angela, Genoveffa Sara e Giulia Di Silvio, Francesca De Rosa e Tiziano Cesari accusati di avere messo in piedi un’associazione per delinquere di stampo mafioso che si occupava di traffico di droga, estorsioni con modalità mafiose ai danni di imprenditori, commercianti, commercialisti e avvocati, oltre che accaparrarsi l’attacchinaggio in alcune campagne elettorali.

Fusco, 57 anni - imputato di reato connesso per il quale c’è una richiesta di rinvio a giudizio per favoreggiamento in un procedimento stralciato dall’indagine principale – è entrato in gioco nell’indagine condotta dalla Dda di Roma che ha decapitato il clan di Campo Boario nell’estorsione consumata dai Di Silvio ai danni del ristoratore di Sermoneta. Sarebbe stato lui a intervenire su richiesta della vittima per mediare con i Di Silvio e avrebbe aiutato i rom a evitare in un primo momento l'arresto con una soffiata.

Questa mattina in aula zi’ Marcello, assistito dall’avvocato Stefano Iucci, ha risposto alle domande della difesa e del pm Claudio De lazzaro ricostruendo quei fatti, dalla telefonata del ristoratore ai suoi incontri con Renato Pugliese e Agostino Riccardo per chiedere loro di lasciar perdere. <<In quell’incontro – ha ricordato – ad un certo punto è arrivato anche Armando Di Silvio con i figli e anche lui ha detto a Pugliese di lasciare perdere>>.  

Riniviata invece l’audizione dell’imprenditore Luciano Iannotta, in collegamento dal carcere di Frosinone dove è detenuto, che è imputato nel procedimento connesso denominato ‘Dirty Glass’ nel quale è accusato di estorsione con Pugliese e Riccardo. Sarà ascoltato nella prossima udienza fissata per il 26 gennaio prossimo.

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