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Cronaca

Si fingono veggenti e convincono una donna di poter parlare con gli angeli: un uomo e una donna in manette

Sulla drammatica vicenda avvenuta a Latina hanno fatto luce i carabinieri del nucleo operativo. La vittima costretta con minacce e violenza a consegnare migliaia di euro

Estorsione, violenza privata, minacce, percosse, indebito utilizzo di carte di credito e truffa continuata in concorso. Sono le accuse ipotizzate a carico di un uomo e di una donna, Angelo De Petris e Barbara Soster, arrestati dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Latina al termine di un'attività di indagine coordinata dal sostituto procuratore Valentina Giammaria e dal procuratore della Repubblica Giuseppe De Falco. 

Le investigazioni hanno permesso di accertare che i due, sfruttando il periodo di particolare vulnerabilità e fragilità della vittima, una donna di Latina, in seguito ad un incidente stradale l'avevano indotta a credere che Barbara Soster fosse una veggente in grado di parlare con gli angeli. I due hanno quindi convinto la donna a consegnare la somma contante di 900 euro per la compilazione del modello di constatazione amichevole a seguito del sinistro, e successivamente, prima attraverso una serie di raggiri e poi con vere e proprie minacce rivolte oltre che alla donna anche ai suoi familiari, somme di denaro via via crescenti, per un totale di 4.500 euro. La donna aveva dato nelle mani dei due truffatori la sua carta Postepay con la quale sono stati operati movimenti non autorizzati per un ammontare di circa 650 euro spesi in 12 giorni. 

"Comportati bene, noi l'altra gente la squartiamo" avrebbero detto alla vittima i due per convincerla a consegnare, in diverse occasioni, le somme di denaro richieste, prospettando l'ipotesi che, per i mancati pagamenti, la donna sarebbe andata in carcere e le avrebbero revocato la potestà genitoriale. Fino all'ultimo tuttavia la donna si è mostrata reticente per la paura di eventuali ritorsioni nei confronti dei suoi familiari, al punto da meditare di compiere gesti estremi pur di non rivelare la verità. A nulla è valso il tentativo dei De Petris e Soster di eliminare le tracce dei contatti avuti con la vittima, cancellando quindi le conversazioni avvenute sui social network ed eliminando i profili di Whatsapp e i contatti dai numeri salvati in rubrica: le investigazioni dei militari dell’Arma hanno permesso di venire di portare a galla l'intera vicenda interrompendo la spirale di minacce e violenza.

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