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Martedì, 16 Aprile 2024
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Rapine e spedizioni punitive: così agiva la banda che voleva controllare la comunità indiana

Oggi, 29 aprile, altri nove arresti per la morte del 29enne Sumal Jagsheer, colpito mortalmente alla testa con spranghe di ferro

“Prendeteli e ammazzateli tutti” erano state le parole pronunciate da Jiwan Singh quando il gruppo di indiani da lui capeggiato aveva fatto irruzione nell'abitazione di via Monfalcone, a Borgo Montello, la sera del 30 ottobre scorso mentre erano in corso dei festeggiamenti per la nascita di un bambino. Ora la squadra mobile chiude il cerchio sui partecipanti al violento pestaggio e all'omicidio di Jagsheer Sumal, 29enne, poi deceduto a causa delle gravi ferite alla testa inferte con una spranga.

Questa mattina, 29 aprile, altre nove ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dalla squadra mobile diretta dal vicequestore Giuseppe Pontecorvo. Una delle quali ancora a carico di Jiwan, accusato anche di una rapina commessa il 2 ottobre, e le altre a carico di Gurpinder Singh, Devender Singh, Ranjit Sing, Parampal Singh, Gurvinder Soal Singh, Harmandeep Singh, Surjit Sing e Harinder Singh. Per tutti l’accusa è di omicidio volontario e porto illegale di armi mentre agli ultimi tre indagati vengono contestate anche le lesioni personali aggravate. Il quadro entro cui è maturata la spedizione punitiva è quello di un'azione ritorsiva che aveva come principale bersaglio proprio Jagsheer Singh, che da poco si era allontanato dal gruppo capeggiato da Jiwan, quest'ultimo conosciuto da tutti e particolarmente temuto per la sua indole violenta e perché dedito ad organizzare spedizioni punitive contro chi non si sottometteva alle sue regole. Uno dei testimoni racconta infatti agli investigatori che lo stesso Jiwan, insieme alla sua banda, in un'altra occasione aveva aggredito il gestore di un negozio di generi alimentari spezzandogli le gambe per indurlo a cedere l'attività.

Nelle carte dell'ordinanza viene contestata anche la rapina violenta consumata il 2 ottobre ai danni di un altro connazionale. In quell'occasione, verso sera, si erano presentati nell'esercizio commerciale circa 10 persone. Il titolare, che si trovava dietro la cassa, era stato afferrato e colpito ripetutamente da schiaffi mentre altri componenti della banda si impossessavano della somma di 3,500 euro che l'uomo custodiva nella tasca dei pantaloni.


 

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