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Cronaca

Caporalato, prime due condanne per l'operazione 'Commodo'

L'ispettore del lavoro Nicola Spognardi patteggia un anno e quattro mesi, per Luca Di Pietro due anni e mezzo con rito abbreviato

Prime condanne questo pomeriggio per l’inchiesta ‘Commodo’ che il 19 gennaio 2019 aveva portato all’arresto di sei persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, all’estorsione, all’autoriciclaggio, alla corruzione e ai reati tributari.

Davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese sono comparsi Nicola Spognardi e Luca Di Pietro che hanno scelto di essere giudicati con riti alternativi.

Il primo, assistito dagli avvocati Alessandro Paletta e Flaviana Coladarci, è accusato di avere garantito, come dipendente dell’Ispettorato territoriale del lavoro, di avere fornito copertura alla Agriamici in cambio di utilità economiche, elargendo consigli e indicazioni agli indagati utili ad eludere controlli e contestazioni da parte del suo ufficio. L’imputato ha patteggiato la pena ed è stato condannato ad un anno e quattro mesi di carcere.

Per quanto riguarda invece Luca Di Pietro, formalmente presidente della Agriamici, impegnato nel trasporto e nella vigilanza dei braccianti, ha optato per il rito abbreviato: per lui, assistito dall’avvocato Giovanni Codastefano, il pubblico ministero Giuseppe Miliano aveva chiesto una pena di quattro anni di carcere: il gup, al termine della camera di consiglio, lo ha condannato due anni e mezzo di carcere e a una pena pecuniaria di 100mila euro.

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