Finanziamento da 18 milioni per il Consorzio di Bonifica: tre interventi per il risparmio idrico
L'ente dell'Agro pontino si è posizionato in 14° posizione nella graduatoria nazionale, ma le risorse sono subordinate alla decisione del Tar sul ricorso presentato
Un finanziamento da 18 milioni per il Consorzio di Bonifica dell'Agro pontino. L'ente sè arrivato al 14° posto delbando relativo al Piano si sviluppo rurale 2014-2020 con un progetto che consentirebbe potenzialmente un risparmio idrico del 50% in tre distretti irrigui della provincia. “Un risultato di straordinaria importanza - spiega il commissario del Consorzio Sonia Ricci - che premia la capacità progettuale del nostro pool tecnico interno e che, inoltre, rende merito alla tenacia con cui abbiamo sostenuto le nostre ragioni nel contenzioso promosso contro il Mipaaf, Ministero dell’Agricoltura, che inizialmente aveva dichiarato inammissibile la nostra richiesta di finanziamento”.
I finanziamenti previsti sono infatti destinati ad opere e interventi di ammodernamento e potenziamento della rete irrigua, per il risparmio di energia e delle risorse idriche. La Commissione di Valutazione ha assegnato al progetto del Consorzio 65 punti riconoscendone la qualità. L’ente però precisa che il progetto sarà finanziato per l’importo di 18.230.000 euro solo se il Tar del Lazio riconoscerà le ragioni dell'ente che aveva presentato ricorso, opponendosi alla iniziale esclusione dovuta alla mancanza di un documento successivamente però prodotto.
Nel dettaglio si prevedono interventi su tre dei sei distretti irrigui pontini: il Distretto Centrale Sisto, il Sisto/Linea, la Centrale Piegale. Grazie a questo finanziamento il Consorzio potrebbe intervenire per migliorare il sistema di gestione e distribuzione dell’acqua, l’installazione di contatori per verificare gli esatti volumi di risorsa idrica utilizzata da ciascuna utenza, per procedere più celermente alla riparazione di rotture e perdite, per investire in sistemi di telecontrollo e per il riuso, a fini irrigui, delle acque reflue dopo il loro trattamento in depuratore. “L’effettuazione di questi interventi ci consentirebbe – conclude Sonia Ricci – di conseguire un risparmio idrico potenziale di oltre il 50% in ciascuno dei tre distretti irrigui grazie alla sostituzione di organi idraulici non più funzionanti e ad un ulteriore risparmio idrico del 32,88% con l’introduzione degli idrocontatori”.