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Giudiziaria

Corruzione in Tribunale, Castriota e Ferraro al Riesame per uscire dal carcere

Il Tribunale della libertà di Roma ha fissato per il 9 maggio l’udienza per discutere i ricorsi del giudice e del commercialista

Dopo il no da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia Natalia Giubilei alla concessione degli arresti domiciliari sarà il Tribunale del Riesame di Roma a decidere sulla eventuale scarcerazione del gip di Latina Giorgia Castriota e del commercialista Silvano Ferraro, arrestati il 20 aprile con le accuse di corruzione, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità.

I giudici della libertà hanno fissato per martedì prossimo l’udienza per discutere il ricorso presentato dagli avvocati dei due indagati, Giuseppe Valentino e Paolo Zeppieri per la Castriota e Gianluca Tognozzi e Leone Zeppieri per Ferraro che hanno impugnato il provvedimento cautelare. All’esame del collegio la richiesta di concedere a entrambi, detenuti presso il carcere romano di Rebibbia, una misura cautelare meno afflittiva, richiesta già bocciata dal gip a conclusione dell’interrogatorio di garanzia.

Al centro dell’indagine della Procura di Perugia, nata dopo la denuncia dell’imprenditore Fabrizio Coscione c’è il conferimento di incarichi di collaborazione nell'ambito dell'amministrazione giudiziaria di beni sequestrati allo stesso Coscione nell’ambito di un procedimento per reati tributari. Conferimento che secondo gli investigatori "sarebbe avvenuto al di fuori di qualsiasi criterio oggettivo e soprattutto in contrasto con la norma che stabilisce il divieto di assumere il ruolo di amministratore giudiziario e coadiutore da parte di coloro che hanno, con il magistrato che conferisce l’incarico, un'assidua frequentazione, intendendosi per tale quella derivante da una relazione sentimentale o da un rapporto di amicizia stabilmente protrattosi nel tempo e connotato da reciproca confidenza". 
Nel frattempo il Tribunale del Riesame di Latina ha dissequestrato il patrimonio di Coscione mentre il gip di Latina ha disposto la revoca degli arresti domiciliari ai quali era finito su provvedimento proprio della Castriota.

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