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Cronaca

Hiv, 15 nuove diagnosi al Goretti nel 2020. Ma i casi vengono scoperti tardi

I nuovi pazienti sono per l'80% maschi, giovani adulti. Sette decessi nel corso dell'anno. L'appello: eseguire i controlli

Quindici nuove diagnosi di Hiv nel corso del 2020 all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, ma la pandemia di covid ha inciso sul numero di test effettuati che sono stati il 49% in meno rispetto a quelli dell'anno precedente. Numeri e dati sono stati forniti in occasione della Giornata mondiale per la lotta all'Aids che si celebra il primo dicembre e per la quale il nosocomio di Latina ha lanciato l'iniziativa del test Hiv associato a un test rapido per la ricerca del coronavirus. 

Il nodo è legato al fatto che molte delle nuove diagnosi sono arrivate tardivamente, il 47% di quelle totali, quando cioè l'infezione si presenta ormai in fase avanzata. Una circostanza legata proprio alla pandemia e al maggiore timore dei cittadini nel recarsi in ospedale per effettuare i test. Nonostante questo, l'aspetto confortante è che il 99% dei pazienti Hiv seguiti dal Goretti è in trattamento antiretrovirale, con carica negativa. Nel corso del 2020 sette pazienti sono però deceduti, sei dei quali per Aids.

Per quanto riguarda la distribuzione dei casi, l'80% dei nuovi pazienti sono uomini, mentre nel 2019 erano il 59%. L'età media è di 46 anni, con un incidenza maggiore del virus nella fascia di età compresa tra i 40 e i 49 anni, seguita da quella tra i 30 e i 39 anni, tra i 50 e i 59 e infine tra i 20 e i 29 anni. E' stata poi analizzata la modalità di trasmissione dell'Hiv, che per il 94% è per via sessuale (e per il 44% per rapporti eterosessuali). L'appello lanciato nel corso della Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids è dunque ad eseguire i controlli non solo quando arrivano i sintomi e fare attività di prevenzione.

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