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Cronaca

Cimitero, Codici diffida il Comune: "Deve controllare il gestore del servizio"

La denuncia dopo la richiesta di Ipogeo di pagare anche per le concessioni non ancora scadute pena la rimozione dai loculi

Il Codici di Latina solleva nuovamente il problema della gestione dei servizi cimiteriali nel capoluogo pontino e lo fa con una diffida all’assessore ai lavori pubblici Emilio Ranieri,  al Responsabile Cimitero e Servizi cimiteriale Angelica Vagnozzi e al direttore generale del Comune Rosa Iovinella anche nella sua veste di Responsabile dell’Anticorruzione dello stesso Comune oltre che al sindaco Damiano Coletta “affinché esercitino la dovuta vigilanza nei confronti della società che gestisce il cimitero”.

“La diffida – spiega il responsabile provinciale Antonio Bottoni - prende le mosse da lettere che il gestore, la società Ipogeo  in base all’erronea affermazione secondo cui anche le sepolture precedenti l’adozione della Deliberazione del Consiglio comunale 114 del 2008 sarebbero scadute dopo 30 anni invece che alla scadenza prevista all’epoca del decesso, sta inviando a titolari di sepolture, invitandoli a rinnovare il periodo di sepoltura, con il pagamento di una somma di denaro, o, in alternativa, a liberare la sepoltura stessa, entrandone così nella loro disponibilità. Il gestore del cimitero, peraltro, anche dinanzi a specifiche contestazioni da parte di concessionari, mantiene la sua posizione, anzi l’aggrava con la minaccia che, qualora i destinatari delle sue missive non adempiano a quanto imposto, procederà autonomamente alla liberazione del loculo, con le relative conseguenze sia in ordine alle spese che ne deriveranno sia per quanto riguarda la nuova ubicazione delle spoglie”.

Secondo il Codici invece le sepolture non possono essere senza titolo in quanto il periodo previsto dall’originale concessione non è scaduto, e detto periodo è e deve restare quello previsto dalle norme vigenti all’epoca della singola sepoltura. Dunque Ipogeo non può né pretendere il pagamento per il rinnovo del periodo di sepoltura, né, tantomeno, minacciare la liberazione del loculo, in caso di inottemperanza ad un obbligo del tutto presunto da egli imposto. Da qui la diffida al Comune di Latina affinché eserciti il suo potere di vigilanza sulla società concessionaria.

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