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Cronaca

Adescava minorenni sui social, non risponde alle domande e il giudice lo lascia in carcere

L'interrogatorio del 34enne accusato di estorsione e atti persecutori. Pretendeva denaro per non rivelare la presunta omosessualità delle vittime

Ha deciso di non parlare ed è rimasto in silenzio davanti al giudice G.B., il 34enne cittadino albanese arrestato mercoledì dagli uomini della Squadra mobile di Latina per estorsione e atti persecutori nei confronti di alcuni minorenni adescati attraverso una piattaforma social.

L’uomo stringeva amicizia con loro, organizzava incontri poi sotto la  minaccia di rendere nota la loro presunta omosessualità dei ragazzi si faceva consegnare denaro in cambio del silenzio.

L’indagine è partita dopo la denuncia di un 16enne che aveva pagato 2700 euro e ha portato a scoprire altre vittime. Le indagini hanno consentito di accertare che il denaro estorto veniva versato su diversi conti del circuito telematico paysafecard, intestati a terzi ma in uso al 34enne.

Ieri mattina lo straniero, assistito dall’avvocato Mario Pellegrino, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese per l’interrogatorio di convalida ma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il gip ha convalidato il fermo confermando la custodia cautelare presso il carcere di Frosinone dove è detenuto.

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