Adescava vittime sui social, scegliendole fra minorenni, e poi le ricattava pretendendo somme di denaro sempre più elevato. Al termine di un'attività investigativa condotta dalla squadra mobile di Latina e coordinata dal sostituto procuratore Marco Giancristofaro, è stato arrestato, destinatario di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale, un 34enne cittadino albanese, ritenuto responsabile di estorsione e atti persecutori nei confronti di alcuni minorenni.

Lo schema criminale utilizzato dal malvivente era sempre lo stesso: adescava le sue vittime attraverso una piattaforma social, stringeva amicizie e organizzava incontri, poi per i giovani iniziava l'inferno: l’uomo infatti  minaccia di rendere nota la presunta omosessualità dei ragazzi, chiedendo denaro in cambio del suo silenzio. A far scattare l'indagine è stata la denuncia di 16enne che, cedendo alle richieste estorsive dell'aguzzino, aveva effettuato ripetuti versamenti di denaro attraverso un circuito telematico per un totale di 2.700 euro, che si procurava prelevando i soldi dal conto della mamma, ignara dell’intera vicenda. Nel momento in cui la giovane vittima pensava di essersi liberato dall’incubo in cui era piombato, riceveva su WhatsApp nuove richieste di denaro. Così, resosi conto di non avere più scampo, ha deciso di rivolgersi alla polizia.

Le indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile hanno accertato la piena responsabilità del cittadino albanese, che utilizzava anche un’utenza telefonica intestata ad un altro ragazzo, costretto a causa delle continue minacce, ad intestarsi il telefono cellulare in uso al malvivente e a versargli, in più fasi, fino a 10.000 euro. Il denaro estorto veniva versato su diversi conti del circuito telematico paysafecard, intestati a terzi ma in uso all’arrestato. Al termine delle formalità di rito, il 34enne è stato tradotto presso la casa circondariale di Frosinone.