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Cronaca

Estorsione ai ristoratori, Casamonica al giudice: "Sono dispiaciuto"

Il 43enne Diego, componente dell'omonimo clan, è stato interrogato dal gip e ha rilasciato spontanee dichiarazioni senza rispondere alle domande

Non ha risposto alle domande del magistrato ma si è detto dispiaciuto per il comportamento adottato nei confronti dei titolari di alcuni locali e strutture ricettive del capoluogo pontino Diego Casamonica, 43 anni, componente dell’omonimo clan romano arrestato nei giorni scorsi per estorsione e tentata estorsione. Nel corso della stessa operazione condotta dalla squadra mobile di Latina in collaborazione con i colleghi di Roma e con il commissariato Romanina sono finiti ai domiciliari Guido e Marco Casamonica, entrambi di 23 anni, con le stesse accuse.

Ieri mattina per Diego c’è stato l’interrogatorio di garanzia da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Mario La Rosa. L’uomo, difeso dall'avvocato Antonio Filardi, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere ma ha comunque reso spontanee dichiarazioni dicendosi dispiaciuto per l’accaduto. Gli altri due esponenti della famiglia saranno invece interrogati venerdì.

Le indagini sono nate  dalla denuncia di due imprenditori titolari di un ristorante del lido, i quali hanno riferito che la sera del 9 marzo scorso i tre indagati, dopo essere stati a cena nel locale, hanno tentato di farsi consegnare denaro contante, circa 700 euro, vantando la loro appartenenza al clan Casamonica e pretendendo di non pagare il conto della cena, che ammontava a circa 1.600 euro.

Vantandosi della caratura criminale del gruppo, si erano rivolti a un socio e a uno dei camerieri che aveva servito pasti costosi e bottiglie di champagne chiedendo in modo provocatorio di scendere in cantina a prendere altre bottiglie, uscendo poi dal ristorante senza pagare. Un comportamento analogo è stato adottato dal gruppo anche nei confronti del receptionist di una struttura ricettiva poco lontana dal ristorante che si è rifiutato consegnare il denaro presente in cassa che i tre pretendevano.  E’ inoltre emerso che poche ore prima avevano consumato in un locale del centro e poi minacciato il proprietario facendosi consegnare il denaro che aveva in tasca, circa 160 euro, per poi andare via senza pagare il contro di circa 600 euro.

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