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Cronaca

False ricette per farmaci dopanti agli indiani, D'Amato: "Il medico arrestato sarà licenziato e deferito all'Ordine"

L'intervento dell'assessore alla Sanità della Regione sull'inchiesta dei carabinieri del Nas che ieri ha portato all'arresto di un medico di medicina generale che prescriveva false ricette

"Quanto è accaduto ai braccianti di Sabaudia è inaudito. Servirsi del Servizio sanitario per prescrivere farmaci non necessari che, se usati in maniera non controllata e conforme, possono essere dannosi, è gravissimo. La Regione Lazio per la parte di propria competenza prenderà provvedimenti". Sono le parole di commento dell'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato dopo l'indagine dei carabinieri del Nas che ieri ha portato all'arresto di un medico di medicina generale, Sandro Cuccurullo, accusato di aver rilasciato illecitamente, per finalità non terapeutiche, a 222 assistiti di nazionalità indiana impiegati nel settore agricolo, circa mille prescrizioni mediche a carico del Servizio sanitario nazionale per oltre 1.500 confezioni di un farmaco stupefacente. L'assunzione del medicinale del gruppo degli oppiacei consentiva ai braccianti indiani di sopportare la fatica di turni pesantissimi di lavoro.

Oltre a questo il medico è accusato anche, in concorso con un avvocato di Latina, aveva redatto un falso certificato a favore di un uomo 51 anni colpito da un ordine di esecuzione di carcerazione, attestando falsamente l'esistenza di patologie psichiatrice per ottenere una misura alternativa alla detenzione.​ "Il medico di medicina generale - continua l'assessore D'Amato - ha violato il Giuramento di Ippocrate e si aprirà la procedura di licenziamento e deferimento all'Ordine dei medici per la suprema sanzione. Cittadini e lavoratori devono poter avere piena fiducia nel Servizio sanitario".

Un commento sull'inquietante vicenda arriva anche dal sociologo pontino Marco Omizzolo, che da sempre è stato in prima linea nella battaglia di legalità contro le condizioni di sfruttamento dei braccianti stranieri nelle campagne: "Il mio apprezzamento alla Procura di Latina e ai carabinieri per l'operazione No Pain, che ha scoperto in via ufficiale un sistema organizzato di diffusione di medicinali dopanti ai braccianti indiani al solo scopo di far loro sopportare i massacranti turni di lavoro nelle campagne. Poi ripensi al quel 2014 quando con In Migrazione pubblicammo il dossier "Doparsi per lavorare come schiavi", a quelli che ci sostennero (pochi) e a quelli che dicevano (tanti) che era tutto inventato o comunque marginale o eccessivo. Ora c'è chi può parlare e approfondire e chi è meglio che taccia e infatti tace. Continuo a pensare che nel pontino le istituzioni più avanzate su questo fronte siano la Procura e le forze dell'ordine, che non ringrazierò mai abbastanza per tante e tante ragioni".

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