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Cronaca

Festa della Liberazione, l'omaggio ai Caduti nel parco Falcone e Borsellino

Il discorso del sindaco: "Il 25 aprile fu l'inizio di una nuova storia, questo è un momento difficile e ora ci attende una fase di ricostruzione"

Tradizionale cerimonia per il 25 Aprile in ricordo dei Caduti per la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo questa mattina al Parco Falcone e Borsellino di Latina dove è stata deposta una corona al Monumento ai Caduti.

Alla cerimonia erano presenti il sindaco Damiano Coletta, il Prefetto Maurizio Falco, il vescovo Monsignor Mariano Crociata, il presidente della Provincia Carlo Medici e i vertici delle Forze armate oltre ai rappresentanti dell'Anpi. 

Ad organizzare la cerimonia, che si è svolta nel totale rispetto delle restrizioni e delle regole sul distanziamento vigenti per prevenire i contagi da Coronavirus, è stata la Prefettura con l'obiettivo di "mantenere alto il significato storico e valoriale della ricorrenza".

"Il 25 aprile del 1945 fu l’inizio di una nuova storia  - ha detto il primo cittadino nel suo discorso - da cui nacque la nostra meravigliosa Costituzione e poi la Repubblica Italiana. Una repubblica libera e democratica. Il 25 aprile dovrebbe essere un giorno di festa perché nel ricordare quel giorno ricordiamo il sacrificio di donne e uomini della società civile, che hanno combattuto per la riconquista di un diritto inalienabile: la Libertà. Oggi non abbiamo lo spirito per festeggiare. Siamo troppo provati dal dolore e dalle preoccupazioni per il presente e per il futuro del nostro Paese. Ma non possiamo e non dobbiamo perdere la fiducia e la speranza proprio perché altre volte nella nostra storia abbiamo saputo rialzare la testa. Ecco perché proprio oggi questa celebrazione ha un valore particolare. Quelle donne e quegli uomini hanno lottato per la libertà, per la democrazia, per la dignità ed il rispetto dei diritti della persona. Erano uomini e donne che volevano rimanere liberi e che hanno combattuto contro chi li voleva tenere in oppressione. Non perdete la speranza - ha concluso Coletta - ci aspetta un momento di ricostruzione in cui proprio il vostro apporto diventa necessario. Un apporto di idee, di energia, di fantasia, di spirito di fratellanza, di libertà per tutelare il diritto allo studio, il diritto al lavoro, per investire sulla ricerca, sull’innovazione, sulla competenza, sulla sanità, sui diritti civili, sull’equità, senza mai dimenticare chi resta indietro. Contro l’indifferenza, contro la violenza e contro ogni forma di razzismo".

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