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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Roghi ai chioschi del lido di Latina, le rinunce e i sospetti: cosa sappiamo

Sabato il primo incendio, lunedì sera il secondo, proprio in concomitanza con le operazioni di voto a Latina. Nel 2017 un esposto in questura dell'allora sindaco per i sospetti dovuti alle rinunce degli imprenditori vincitrici del bando

Due roghi identici a distanza di 48 ore, che mandano completamente in fumo le strutture in legno dei chioschi il primo e il quinto, appena allestiti nel tratto di lungomare compreso tra Capoportiere e Rio Martino. Tutto questo accade in una città che è alle prese con il voto per eleggere il sindaco e il consiglio comunale (sabato, il giorno prima dell'apertura delle urne; lunedì sera con lo scrutinio ancora in corso) e a un anno esatto dalla scadenza delle concessioni demaniali che erano state affidate nel 2018 con un bando del Comune. Ci sono elementi sufficienti per delineare un quadro inquietante che lascia presagire non solo una pista dolosa ma una precisa strategia criminale finalizzata a colpire gli operatori balneari prima dell'avvio ufficiale della nuova stagione balneare e a imporre un clima di intimidazione.

Non è tutto. Il primo chiosco ha una storia particolare che vale la pena ricordare. Nel 2017 una prima società aggiudicataria di quella concessione demaniale aveva rinunciato. Subito dopo lo scorrimento della graduatoria aveva rinunciato anche la seconda ditta. E così l'allora sindaco Damiano Coletta si era rivolto alla questura presentando un esposto contro ignoti temendo che ci fossero delle intimidazioni che spingevano gli imprenditori a rinunciare. Una denuncia che di fatto non portò a nulla sul piano penale, ma che permise all'amministrazione di sganciare quel chiosco "particolare" dalle regole del bando per assegnarlo, in virtù di un avviso pubblico con altri requisiti, inserendolo nel più ampio progetto "Latinadamare", finanziato con fondi regionali. La giovane impresa locale “Seaside Music Young impresa sociale Srl” prese così in gestione i tre poli del “centro di sosta” del Comune di Latina, tra cui rientrava appunto l'area demaniale del lldo da adibire a chiosco balneare; l’immobile comunale adiacente alla casa cantoniera di Borgo Sabotino; una porzione dell’immobile comunale di via XVIII Dicembre 24. 

Ora nel mirino è finito anche quel chiosco, oltre al quinto distrutto dal fuoco sabato sera. Entrambi dovevano ancora completare l'allestimento. Certo è che la tempistica dei dei due roghi, divampati proprio in concomitanza con le operazioni di voto, non può essere giudicata casuale. E proprio su questo aspetto stanno indagando gli investigatori della polizia. 

Incendi ai chioschi del lido: flashmob contro le intimidazioni

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