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Cronaca

Incidente sul lavoro, bracciante ferito: i chiarimenti di Agrilatina

L'azienda agricola spiega che l'uomo è stato spostato dal luogo dell'incidente solo per agevolare i soccorsi: "Non possiamo accettare di essere equiparati a quanti operano in un sistema criminale di sfruttamento e caporalato"

Arrivano i chiarimenti e la versione dell'azienda Agrilatina sull'ìncidente sul lavoro avvenuto sabato scorso a Latina. Un bracciante indiano di 32 anni era rimasto ferito cadendo da un'altezza di alcuni metri ma quando è stato soccorso si trovava tra i filari di un vigneto e l'ipotesi avanzata era che l'uomo fosse stato spostato dal luogo dell'incidente. 

Agrilatina ora smentisce questa versione e spiega invece che il dipendente "in seguito ad una caduta mentre era a lavoro, è stato immediatamente e adeguatamente soccorso e mai lasciato solo".  "Amarjeet - continua l'azienda in una nota - lavorava dalle 7, come tutti i dipendenti di Agrilatina italiani e stranieri, a un’altezza inferiore ai quattro metri sulla gronda di una serra. Incidentalmente ha perso l’equilibrio cadendo a terra. Immediatamente è stato assistito dai colleghi italiani e indiani presenti sul luogo, che lo hanno accompagnato su un terreno di nostra pertinenza che consentisse l’atterraggio dell’elicottero del 118, da noi chiamato, per agevolarne il soccorso. Tutti i colleghi erano regolarmente sul posto di lavoro, ma soprattutto Amarjeet è stato immediatamente soccorso e assistito fino al suo arrivo in ospedale. Fortunatamente dai riscontri medici la situazione è apparsa immediatamente meno grave del previsto, tanto che mentre scriviamo questo comunicato stampa il ragazzo è stato dimesso ed è tornato a casa. L’azienda ha convocato prontamente tutti i propri dipendenti per spiegare i fatti accaduti al loro collega. Tutti i lavoratori, infatti, sono tornati regolarmente al lavoro".

"Chi ci conosce - si legge ancora nella nota - sa che Agrilatina opera convintamente per il rispetto della salute della terra e di tutti i suoi abitanti, a partire da quella dei nostri collaboratori e dipendenti, ai quali abbiamo sempre voluto garantire condizioni di lavoro adeguate. Tutti i nostri dipendenti e collaboratori sono regolarmente assunti, retribuiti e rispettati per il loro prezioso lavoro. Non possiamo assolutamente accettare di essere equiparati a quanti operano in un sistema criminale di sfruttamento e caporalato, che abbiamo sempre combattuto e rifiutato. Nel nome di un’agricoltura sana in ogni suo aspetto, rispettosa e sempre dedicata a quell’armonia che la terra ci insegna. Si diffida chiunque a diffondere e a pubblicare notizie lesive della reputazione dell’azienda, senza aver verificato la veridicità con fonti inoppugnabil". 

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