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Cronaca

I rischi del web per i più piccoli: incontri della polizia postale nelle scuole

L'iniziativa in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti che si celebra il 5 ottobre. In provincia di Latina incontro in programma all'Istituto Comprensivo Tommaso d’Aquino di Prossedi

La polizia postale, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti che si celebra il 5 ottobre e in concomitanza dalla Festa dei Nonni, ha organizzato un workshop sul tema della sicurezza online nelle scuole elementari sul territorio nazionale. Gli operatori incontreranno oltre 50mila bambini ai quali verrà regalato il libro “Interland: avventure digitali - in viaggio col nonno alla scoperta del web. Il volume, dedicato ai bambini e alle loro famiglie per aiutarli ad affrontare insieme i temi della sicurezza del web, edito da Gribaudo, è stato realizzato dalla polizia postale in collaborazione con Google e sarà distribuito gratuitamente anche dalla casa editrice Feltrinelli. Al centro del dibattito con gli specialisti saranno il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale e l'aiuto reciproco tra nonni e “nativi digitali”, finalizzato a sviluppare le competenze fondamentali per vivere in rete con consapevolezza.

I protagonisti del libro sono nonno Agenore e i suoi due nipotini, Davide e Matilde, che in occasione del compleanno del nonno, compiono un viaggio attraverso i “quattro Regni di Interland”, alla ricerca di un regalo nascosto. Nel corso del viaggio i protagonisti dovranno affrontare alcune sfide - haters, phishing, incidenti legati alla privacy online, le stesse che tutti noi affrontiamo ogni giorno sul web - con insegnamenti e consigli.

Il compartimento della polizia postale e delle comunicazioni per il Lazio ha organizzato, per l’occasione, incontri in tutte le province della regione. A Latina in particolare l’incontro con gli operatori si svolgerà presso l’Istituto Comprensivo “Tommaso d’Aquino” di Prossedi. L’obiettivo delle attività è insegnare ai bambini, sempre più precoci nell’utilizzo dei device e che nel periodo dell’emergenza Covid-19 sono stati sempre più esposti in solitudine sulla rete internet, a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online, senza correre i rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright. I bambini più piccoli che approcciano la rete sono attratti dai giochi online, si “muovono” sui social network ma rivelano la loro forte fragilità per inesperienza, per immaturità emotiva, e per una profonda suggestionabilità che li espone inevitabilmente al rischio di essere vittime di cyberbullismo e ancor più di adescamento online.

Molti genitori hanno manifestato preoccupazione per i rischi cui sono esposti in rete i propri figli, e due su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni e contromisure per proteggerli, come limitare l’accesso ad alcuni siti web e, in assenza di funzioni specifiche sulle varie piattaforme, hanno fornito loro raccomandazioni riguardo i contenuti da condividere o non sui social network. Le loro maggiori preoccupazioni riguardano il timore che i propri figli possano fornire inconsapevolmente troppe informazioni a utenti sconosciuti e che possano essere convinti con l'inganno ad incontrare malintenzionati, oppure che possano subire atti di bullismo o condotte moleste. Inoltre, molti dei genitori italiani hanno dichiarato episodi di cybercrime subiti dai propri figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di virus sul loro pc o su quello della famiglia, attraverso l’apertura di allegati a e-mail (phishing), o di link inviati con SMS (smishing), oltre a violazioni dei profili social.

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