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Cronaca

Incontro tra sindacati e Asl: quasi 40 milioni di investimenti sulla sanità ma resta il nodo assunzioni

Grazie ai fondi del Pnrr la presenza di presidi sanitari sul territorio sarà dunque implementata ma il personale è ancora troppo carente rispetto alle esigenze del territorio

Si è tenuto ieri, 25 febbraio, un incontro tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e la direttrice generale della Asl di Latina Silvia Cavalli durante il quale è stato esposto il piano di riorganizzazione della sanità pontina, finanziato con 39 milioni del Pnrr. Un intervento che porterà all'attivazione di 5 Centrali operative territoriali, 18 Case di comunità, 6 Ospedali di comunità, all’adeguamento sismico dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e infine al rafforzamento tecnologico della rete ospedaliera attraverso l’acquisto di 19 nuove apparecchiature di ultima generazione.

Grazie ai fondi del Pnrr la presenza di presidi sanitari sul territorio sarà dunque implementata e la risposta ai bisogni di cura dei cittadini sarà più immediata attraverso le Case e gli Ospedali di Comunità, mentre l’ampliamento e l’ammodernamento del parco tecnologico migliorerà la qualità delle terapie negli ospedali e infine l’imponente piano di edilizia sanitaria contribuirà a rendere le strutture sanitarie più sicure attraverso una completa riorganizzazione dell’impianto intermedio e delle reti territoriali in una logica di prossimità, multidisciplinarità e multiprofessionalità.

Tuttavia, durante l’incontro le tre sigle sindacali della provincia di Latina hanno sottolineato un’altra questione centrale, ovvero quella relativa alla gestione del personale, ancora carente rispetto alle esigenze del territorio. Inoltre, mettere in piedi una macchina che prevede quasi 40 milioni di euro di finanziamento non sarebbe possibile senza avere a disposizione il numero adeguato di medici e infermieri che la faccia funzionare. "Bisogna rimuovere il numero chiuso alla facoltà di medicina - ha dichiarato il segretario generale edlla Cisl Roberto Cecere - comprese le specializzazioni: questo aiuterebbe molto il mercato del lavoro, rimpinguando il numero di medici e infermieri che potrebbero ricoprire i numerosi posti vacanti. Una buona sanità si fa con personale altamente specializzato, accompagnato da un’adeguata tecnologia e dagli spazi necessari. Ma al momento non tutte queste variabili sono all’altezza della situazione. La pandemia da Covid-19 ha infatti creato enormi difficoltà all’intera macchina sanitaria, andando ad acuire la situazione di crisi già preesistente". "Il piano esposto dalla dirigente Cavalli ci mostra i buoni propositi e i grandi progetti che ha in mente la Regione - ha proseguito Cecere -Tuttavia, resta ancora il nodo delle assunzioni: sebbene questi interventi siano di ampia portata, risulteranno sempre manchevoli finché non verrà creata e immessa nuova forza lavoro. Lancio dunque un appello alle istituzioni, alla Regione e al Governo centrale: solo tutti insieme potremo riuscire a ovviare a questa problematica, facendo in modo che i tanti ragazzi e professionisti medici e infermieri che sono in attesa possano trovare uno sbocco professionale, risolvendo così una volta per tutte il problema legato alla mancanza di personale specializzato".

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