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Cronaca

Diecimila ricette false per farmaci spediti e rivenduti in Gran Bretagna. L'inchiesta parte da Latina

I dettagli dell'operazione "Farmaco viaggiante" dei carabinieri del Nas. Tutto partito da una segnalazione di un farmacista della provincia alla Asl. La gerarchia dell'associazione, i ruoli, i compensi dei componenti del gruppo

L'inchiesta "Farmaco viaggiante" condotta dai carabinieri del Nas di Latina nasce tra la fine del 2018 e il 2019 su segnalazione del servizio farmaceutico della Asl di Latina, da parte ii un dipendente in particolare, insospettito dal fatto che i farmaci fossero ritirati sempre da persone diverse dai destinatari delle ricette. Indagando attraverso intercettazioni, pedinamenti e analisi di circa 10mila ricette mediche, i militari del Nas sono riusciti a ricostruire il traffico di farmaci di provenienza illecita tra l'Italia e la Gran Bretagna, farmaci utilizzati per la cura del Parkinson e dell'epilessia che venivano di fatto acquistati dal Sistema sanitario nazionale italiano e poi rivenduti in Gran Bretagna dove c'era maggiore richiesta.

Il canale di ricettazione dei farmaci

L'indagine ha permesso di ricostruire nel dettaglio il canale di ricettazione dei medicinali, che partiva dal furto di ricettari presso studi medici e ospedali del Lazio, della Toscana e della Lombardia. Gli stessi ricettari venivano poi affidati a un abile falsario che si occupava della loro compilazione. Poi le ricette venivano utilizzate per ritirare effettivamente i medicinali nelle farmacie del Lazio, della Lombardia e della Toscana. Il passo successivo era la raccolta e la custodia dei farmaci e infine la spedizione, tramite corriere, nel Regno Unito dove il materiale sanitario veniva immesso in commercio attraverso grossisti del posto.

Operazione "Farmaco viaggiante": organizzazione smantellata dai Nas - Il video

I singoli ruoli e le gerarchie del gruppo: dal "Dottore" al falsario

La struttura associativa scoperta dai militari del Nas di Latina prevedeva un'organizzazione piramidale, al cui vertice c'era un 54enne di Napoli, B.G. le sue iniziali, soprannominato il "Dottore" o anche il "Maestro", che si avvaleva della stretta collaborazione di altri due personaggi cosiddetti "Luogotenenti", P.L. e A.V., entrambi 56enni della provincia di Napoli, che materialmente eseguivano gli ordini impartiti dal capo e organizzavano le varie attività illecite. In particolare il "Dottore" comunicava ai collaboratori i farmaci da ritirare sulla base delle richieste del momento del mercato europeo, pagava anche i compensi ai vari componenti del gruppo e si occupava di immettere sul mercato legale i medicinali raccolti e custodi da altri sodali di Sant'Antimo. Proprio a Sant'Antimo era la base operativa dell'associazione e da qui partivano le spedizioni verso il Regno Unito destinate al capo che, avendo in passato lavorato nel settore farmaceutico, aveva contatti con numerosi grossisti. I due "Luogotenenti" si occupavano a loro volta di impartire direttive ad altri sodali divisi in batterie formate ciascuna da due soggetti. E sempre loro si uccpava di stabilire il compenso che spettava ad ogni membro dell'organizzazione. Altro ruolo importante era quello del falsario soprannominato dalla banda "Dante Alighieri", P.V., 34enne di Napoli: era colui che si occupava di compilare le ricette false sui bollettari oggetto di furto, utilizzando nomi di medici e pazienti inesistenti o completamente ignari. Si ritiene infatti che disponesse di elenchi di medici di medicina generale relativi alle tre regioni coinvolte. C'era poi un 31enne, Pg., fratello del falsario, che aveva invece l'incarico di ricevere la merce, imballarla, catalogarla e consegnarla ad altri collaboratori insospettabili, prevalentemente donne, che si occupavano di custodirla in attesa della spedizione all'estero. Infine, c'erano i componenti delle batterie, che ricevevano le ricette e si recavano nelle tre regioni per prendere i medicinali nelle farmacie. Si tratta in particolare di una coppia di 33 anni della provincia di Caserta e di altri sei soggetti di Napoli. Dei furti di ricettari si occupavano invece due 52enni e un 39enne di Sant'Antimo. Infine la logistica, i trasporti e i viaggi erano affidati a un 26enne napoletano dipendente di una ditta di autonoleggio.

I compensi dei componenti dell'organizzazione

I carabinieri del Nas sono riusciti ad accertare anche i compensi dei singoli componenti dell'associazione. La figura più importante era quella del falsario, che riceveva 1.500 euro al mese, mille invece andavano a chi si occupava di raccogliere i farmaci, impacchettarli e spedirli. Coloro che rubavano i ricettari ricevevano tra i 100 e i 250 euro a bollettario, mentre chi acquisiva i medicinali nelle farmacie aveva dai 10 ai 15 euro a ricetta.. La retribuzione per la custodia della merce era di circa 300 euro al mese. Infine, i due luogotenenti si spartivano il 35% del valore dei farmaci venduti in Gran Bretagna, al vertice del gruppo restava il 65% dei proventi illeciti ottenuti.

Il danno erariale al Sistema sanitario

Il danno erariale a carico del Sistema sanitario è stato calcolato in un milione di euro., il 70% (pari a 700mila euro) nel Lazio, precisamente in 528 farmacie (di cui 118 in provincia di Latina,49 a Frosinone e le restanti a Roma.

Il danno per i pazienti

L'acquisizione di un così ingente quantitativo di farmaci sottrati indebitamente al Sistema sanitario nelle tre regioni coinvolte dal traffico illecito ha comportato nel tempo l'ìindisponibilità dei farmaci per Parkinson ed epilessia nelle farmacie delle province interessate, con grave danno per gli utenti e per i pazienti malati di queste patologie.

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