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Cronaca

Abusi sessuali sulla figlia minorenne: "Non ci sono dubbi sulle sue reponsabilità"

Nell'ordinanza il giudice parla di gravi indizi. Il 50enne accusato di violenza e maltrattamenti; nell'interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere

Ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere ed è rimasto in silenzio davanti al giudice P.S, il 50enne arrestato a Vercelli per maltrattamenti e violenza sessuale sulla figlia all’epoca dei fatti minorenne.

L’uomo è stato ascoltato questa mattina in collegamento dal carcere piemontese dove è detenuto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota. Assistito dagli avvocati Ludovico Favino e Massimo Mussato, l’uomo non ha risposto né dato spiegazioni sui gravi episodi che gli vengono contestati, abusi di ogni genere consumati tra il 2018 e il 2020.

In quel periodo, quando si trovava ormai a Vercelli per lavoro, il 50enne ha approfittato di alcuni viaggi in un Comune della provincia di Latina dove vivono i familiari per picchiare con calci e pugni la figlia provocandole anche lesioni e poi per violentarla. Non contento l’avrebbe ripetutamente minacciata per non farle raccontare nulla di ciò che accadeva. “Morirai se fai qualcosa” scriveva in un sms inviato sul cellulare della vittima che prima è rimasta in silenzio, poi si è confidata con alcune persone che hanno deciso di fare una denuncia alla Questura di Latina. Così dopo pochi giorni gli uomini della Squadra mobile lo hanno arrestato per violenza sessuale aggravata dalla minore età, maltrattamenti e lesioni.

“Non ci sono dubbi – scrive il giudice nell’ordinanza cautelare – sulle responsabilità dell’indagato”.

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