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Cronaca

Caporalato e fitofarmaci illegali, gli arrestati non rispondono al giudice

Interrogatorio di garanzia per il titolare dell'azienda Fontanella di San Felice, i figli, il genero, l'agronomo e due caporali bengalesi

Sono rimaste quasi tutti in silenzio davanti al giudice le sette persone arrestate dai carabinieri del Nas di Latina nell’ambito dell’operazione denominata 'Job tax', coordinata dal Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal sostituto procuratore Claudio De Lazzaro contro il caporalato.

Salvatore Fontanella, presunto capo dell’organizzazione e amministratore dell’omonima azienda agricola di San Felice Circeo, i due figli Pierluigi, socio e amministratore di fatto e Alessia, anche lei socia e addetta alla contabilità amministrativa,  Angelino De Gasperis, marito di quest’ultima dipendente della società, Pierluigi Bragagnin, agronomo e consulente esterno dell’azienda che forniva le indicazioni tecniche per l’uso dei fitofarmaci e i due caporali di nazionalità bengalese  Shafikul Islam e Farazi Dadon sono chiamati a rispondere a vario titolo di associazione per delinquere dedita allo sfruttamento di manodopera extracomunitaria in agricoltura, a estorsioni e all’impiego illecito di fitofarmaci non autorizzati nelle coltivazioni in serra.

Stamattina sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota per l’interrogatorio di garanzia al quale era presente, oltre agli avvocati difensori Giulio Mastrobattista, Alessandro Farau, Massimo Procaccini e Alessandro Saieva, anche il pubblico ministero De Lazzaro.

Tranne Alessia Fontanella, che ha risposto alle domande, gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il legale di Bragagnin, Mastrobattista, ha però depositato documentazione relativa alla cessazione della propria attività presso l’azienda.

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