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Cronaca

Karibu, ecco come Jambo Africa emetteva fatture per operazioni inesistenti

Per la Procura l’autonomia dell'associazione inizia e finisce con l’assunzione di personale. Lunedi i sei indagati davanti al gip per l'interrogatorio

Saranno interrogate lunedì 19 dicembre in Tribunale a Latina le sei persone colpite da misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, per la durata di un anno nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Latina sulla cooperativa Karibu.

Davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese compariranno Marie Therese Mukamitsindo, suocera del deputato Aboubakar Soumahoro; Liliane Murekatete, compagna del parlamentare; Michel Rukundo, componente del Consiglio di amministrazione di Karibu e figlio della Mukamitsindo; Richard Mutangana e Ghislaine Ada Ndongo e Christine Ndyanabo Koburangyira in qualità di legali rappresentanti dell’associazione di promozione sociale Jambo Africa con sede legale a Sezze. Agli indagati vengono contestati reati tributari relativi all'emissione e all'impiego di fatture per operazioni inesistenti, per gli anni di imposta dal 2015 al 2019”. Secondo la Procura di Latina avrebbero evaso per tutto il periodo preso in esame le imposte sui redditi e sul valore aggiunto inserendo nelle dichiarazioni passività inesistenti.

Operazioni nella quali ha giocato un ruolo fondamentale l'associazione di promozione sociale Jambo Africa - con sede legale a Sezze negli stessi locali di Karibu e rappresentata da Richard Mutangana - che emetteva fatture per operazioni inesistenti utilizzate poi da Karibu. Un sistema necessario, scrive il giudice per le indagini preliminari, “per giustificare in sede di rendicontazione le richieste di finanziamento allo Sprar per i rifugiati. Sono stati riscontrati prelevamenti in contanti, bonifici verso l’estero, una difficile rendicontazione delle erogazioni, una gestione contabile non trasparente e distrazioni di denaro per finalità estranee alla gestione dei progetti. Sempre secondo la Procura l’autonomia della Jambo inizia e finisce con l’assunzione di personale che viene utilizzato per la realizzazione delle attività proprie della Karibu. Non esisterebbero infatti prove di alcun ulteriore costo sostenuto per utenze, acquisto affitto o noleggio di locali o beni strumentali e la sola forza lavoro di per sé non è sufficiente a garantire l’esecuzione delle prestazioni necessarie ad assicurare la realizzazione dei progetti.

“Dai calcoli dell’imposta evasa - conluce il gip - viene compiutamente dedotto il costo del personale affermando incidentalmente la sproporzione in eccesso degli importi in fattura e l’inesistenza oggettiva delle prestazioni sottese”.

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