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Cronaca

Omicidi in carcere, Cestra condannato a trenta anni solo per una delle due morti

La sentenza della Corte di assise di Frosinone nei confronti del 45enne di Sabaudia. L'accusa aveva chiesto l'ergastolo

Lo hanno ritenuto colpevole di uno solo dei due omicidi all’interno del carcere di Frosinone che gli venivano contestati e lo hanno condannato a trenta anni di reclusione.

Questa la sentenza emessa questo pomeriggio dalla Corte di assise ciociara nei confronti del 45enne di Sabaudia Daniele Cestra. Secondo l’accusa, che nella precedente udienza aveva chiesto la pena dell’ergastolo, l’uomo avrebbe ucciso due compagni di cella all’interno della casa circondariale dove sta scontando una precedente condanna a 18 anni di reclusione per l’omicidio di un’anziana uccisa a dicembre 2013 nella sua abitazione di San Felice Circeo durante una rapina.

La prima vittima è Pietropaolo Bassi, trovato impiccato nella sua cella il 24 marzo 2015 e deceduto un paio di settimane dopo, la seconda Peppino Mari, morto anche lui in cella il 17 agosto 2016. In un primo momento i due decessi erano stati considerati come suicidi Nonostante all’apparenza i due decessi nell’immediatezza fossero stati considerati come suicidi, in seguito alle dichiarazioni di un detenuto a cui Cestra aveva rivelato di essere lui il responsabile delle morti, era stata avviata un’inchiesta a conclusione della quale il 45enne era stato rinviato a giudizio.

La Corte di assise lo ha ritenuto responsabile della sola morte di Mari mentre lo ha assolto per l’omicidio di Bassi. i legali dell’imputato, gli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone, hanno chiesto l’assoluzione da entrambi i capi di imputazione per non avere commesso il fatto.  

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