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Cronaca

Processo per l'omicidio Giuroiu: "Ecco come i fratelli Travali hanno partecipato"

In Corte d'assise il dirigente della Squadra mobile ricostruisce le indagini e spiega le modalità di azione del clan e la disponibilità di armi

Si è aperto davanti alla Corte d’assise di Latina presieduta da Gian Luca Soana il processo per l’omicidio di Nicolas Adrian Giuroiu che vede sul banco degli imputati i fratelli Angelo e Salvatore Travali la cui posizione è stata stralciata per questo singolo fatto dall’indagine ‘Reset’

In aula questa mattina è stato ascoltato il dirigente della Squadra mobile Giuseppe Pontecorvo il quale ha ricostruito l’uccisione del 28enne rumeno e poi le indagini, supportate dalle dichiarazioni dei penti, che hanno portato a individuare nei due imputati i responsabili dell’omicidio insieme a Manuel Ranieri, condannato nel 2015 all’ergastolo per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla crudeltà. Giuroiu era stato rapito a borgo Sabotino a marzo 2014, ucciso con alcuni colpi di pistola e poi gettato in una vasca di liquami di un’azienda di Cisterna.  All’origine del gesto il tentativo della vittima di far prostituire una giovane straniera compagna di uno degli imputati. 

Il dirigente della Questura ha spiegato come nell’ambito dell’inchiesta ‘Don’t touch’ siano emersi elementi tali da individuare una responsabilità dei fratelli Travali: i rapporti tra questi ultimi e i fratelli Ranieri erano ottimi. E il gruppo aveva grossa disponibilità di armi come è emerso nelle altre indagini che li hanno interessati, armi che utilizzavano spesso “nella loro attività di usura, spaccio di sostanze stupefacenti e estorsioni per intimidire le proprie vittime. E non esitavano a utilizzarle soprattutto nei confronti dei piccoli spacciatori che non si adeguavano alle loro regole”. Pontecorvo, interrogato dal pubblico ministero della Direzione antimafia Corrado Fasanelli, ha anche parlato di una serie di messaggi su Whatsapp e Messenger tra il pentito Agostino Riccardo e i fratelli Travali, messaggi che sono stati depositati agli atti del procedimento.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Giancarlo Vitelli e Camillo Irace, nel corso del controesame ha contestato una serie di elementi contenuti nelle dichiarazioni del capo della Mobile e alcune deduzioni relative al contenuto di intercettazioni telefoniche. Si torna in aula il 31 maggio per ascoltare gli altri testi dell’accusa.

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