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Cronaca

Indiano ucciso a Borgo Montello, il connazionale nega: "Non ero lì quella sera"

L'interrogatorio dei tre stranieri accusati di violazione di domicilio, porto abusivo di armi e lesioni gravi: due non rispondono, il terzo si difende

Sono stati interrogati questa mattina i tre indiani arrestati il 6 novembre scorso nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Sumal Jagsheer, morto in seguito ai colpi di bastone ricevuti durante una spedizione puntiva da parte di un gruppo di connazionali nell’abitazione di Borgo Montello dove la vittima stava festeggiando la nascita del figlio.

Singh Dvender, 39 anni, Singh Ranjt 40enne e Singh Jiwan, 32 anni, indagati a vario titolo per i reati di violazione di domicilio, porto abusivo di armi e lesioni gravi, sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone. Secondo la ricostruzione degli investigatori i tre, insieme al loro connazionale arrestato qualche giorno prima, la sera del 30 ottobre scorso si sono introdotti nell'abitazione dove si stava svolgendo la festa e, utilizzando armi, pistole e mazze di ferro, hanno minacciato e colpito alcuni dei presenti, danneggiando le suppellettili, gli arredamenti e le porte dell'appartamento. Nell’interrogatorio di questa mattina i tre, tutti assistiti dall’avvocato Amleto Coronella, hanno scelto linee diverse: i primi due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere mentre il terzo ha risposto alle domande del magistrato precisando che lui quella sera non era a via Monfalcone e che non ha partecipato all’aggressione. Per ora i tre restano in carcere.

Si attende intanto che il Tribunale del Riesame fissi la data per discutere il ricorso presentato dalla difesa di Jiwan Singh, il 38enne ritenuto il mandante della spedizione punitiva.

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