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Cronaca

Aggressione di Borgo Montello, il 38enne accusato di omicidio si difende: "Non sono stato io"

L'uomo nell'interrogatorio ha raccontato di non avere impugnato né armi né bastoni. Il gip lo lascia in carcere. Altri 18 indiani sono indagati

Resta in carcere Singh Jiwan, l’indiano fermato all’alba di domenica per l’omicidio del connazionale Singh Jaseer, 29 anni, morto in seguito alla spedizione punitiva nell’abitazione di Borgo Montello da parte di un gruppo della stessa etnia armato di pistole e bastoni.

Il 38enne, che è accusato di omicidio volontario, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate, è stato ascoltato questa mattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario e ha risposto alle domande del magistrato  fornendo una ricostruzione dei suoi movimenti quella notte. Jiwan, assistito dall’avvocato Amleto Coronella, ha raccontato di essersi recato in via Monfalcone con altri connazionali ma di essersi allontanato mentre scoppiava una discussione tra i due gruppi. Una volta tornato avrebbe sentito degli spari e poi sarebbe stato colpito con un bastone di ferro sul braccio, colpo che gli ha procurato una fattura. L’uomo ha detto di non avere impugnato alcun bastone e di non essere responsabile della morte di Jaseer.

La difesa ha chiesto che il fermo non venisse convalidato ma a conclusione della camera di consiglio il giudice ha respinto la richiesta e confermato il carcere per il 38enne.

Le indagini comunque proseguono e gli investigatori della Squadra mobile grazie ad alcune testimonianze raccolte finora sono riusciti a identificare molti dei presenti nella casa di Borgo Montello  e 18 di loro risultano iscritti nel registro degli indagati seppure a piede libero. 

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