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Cronaca

Edith Fischhof, ebrea salvata dal brigadiere Giuseppe Ippoliti: il carabiniere sarà "Giusto fra le nazioni"

La consegna ufficiale del prestigioso riconoscimento. conferito a chi salvò la vita agli ebrei durante la Shoa, è avvenuta questa mattina a Latina alla presenza della donna e dei familiari del militare

"Il carabiniere Peppino Ippolito e sua moglie Teresa Zani sono persone che si sono sacrificate, mettendo a rischio la loro vita, senza nulla in cambio. Ci hanno coperto dicendo che eravamo cugine per un anno intero. Per merito loro io sono qui. Era una persona semplice che ha fatto cose per lei naturali e io sono qui a ringraziare lui e l'Italia buona. Non ho altre parole. Io qui oggi chiudo un cerchio". Sono le parole toccanti di Edith Fischhof, 98 anni, una delle due sorelle ebree che il brigadiere Giuseppe e sua moglie Teresa salvarono nel 1943 dai rastrellamenti nazifascisti. La signora Edith parla dal palco del Teatro Ponchielli di Latina, dove questa mattina, alla presenza delle massime autorità provinciali e dell'ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar, si è tenuta la cerimonia di consegna dell'onorificenza di "Giusto fra le nazioni" ai familiari di Giuseppe Ippoliti e Teresa Zani, che vivono nel capoluogo.

Una cerimonia che si è aperta con il racconto della vicenda da parte del comandante provinciale dei carabinieri Lorenzo D'Aloia, che ha esortato i tanti studenti presenti in sala a "non disperdere la memoria, ad avere coraggio e a ricordare i valori, che sono unica forma per difendersi dalla violenza". Poi, le parole del prefetto Maurizio Falco, che ha ricordato "il dovere di rappresentanza e l'orgoglio del senso di appartenenza alle istituzioni" oltre alla necessità di riattivare l'esercizio della memoria, e quelle dell'ambasciatore dello Stato di Israele: "Siamo un popolo che ricorda, la memoria per noi è essenziale, è una parte profonda della nostra storia. Migliaia di brave nazioni nel.mondo decisero di aiutare, anche a mantenere viva la fiducia nella bontà umana. Giuseppe e Teresa - ha aggiunto - hanno salvato delle vite e messo a diisposizione la loro casa. Il grado di Giuseppe era alto e altissimo era il.rischio non solo per la sua posizione ma per la sua stessa vita".

Infine le parole di Edith, la più giovane delle due sorelle, che nel 1943 aveva 20 anni e che ricorda oggi con enorme affetto e riconoscenza la famiglia che la ospitò e che le permise di salvarsi e di riabbracciare, due anni dopo, i suoi genitori. "Tutto quello che era successo, quando andai via dall'Italia, lo misi in un sacco e lo chiusi per dimenticare. Ho cancellato il mio passato per 20 anni. Poi ho sognato Peppino che mi chiedeva se stessi bene. Mi sono svegliata e ho capito cosa avevo fatto: non avevo mai detto grazie. Lui aveva rischiato la vita per salvare due ragazze che non conosceva. Allora mi sono messa in moto e ho rintracciato persona per persona e oggi sono qui". Accanto a lei c'è Paolo Ippoliti, pronipote del brigadiere, insieme a suo figlio Giuseppe che ha ricevuto la targa e la pergamena consegnate dall'ambasciatore di Israele.

La cerimonia è proseguita con uno scambio di doni. la signora Edith Fischoof ha voluto omaggiare l'Arma dei carabinieri di un dono di ringraziamento e il comandante provinciale di Latina D'Aloia ha ricambiato regalando a lei la sciarpa dell'Arma. 

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