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Cronaca

Operazione 'Scarface', i componenti del clan Di Silvio in silenzio davanti al gip

Gli interrogatori degli arrestati per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, estoosione, sequestro di persona, detenzione e porto abusivo di armi

Raffica di interrogatori tra ieri e oggi per alcuni dei componenti del clan Di Silvio arrestati nell’ambito dell’operazione ‘Scarface’ coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e accusati a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, furto, detenzione e porto abusivo di armi.

Ieri è stata la volta del capofamiglia Giuseppe Di Silvio detto Romolo, di Carmine Di Silvio Porcellino, Costantino Di Silvio Costanzo e di Alessandro Zof che si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. Soltanto Zof, assistito dagli avvocati Alessia Vita e Marco Lucentini, ha rilasciato spontanee dichiarazioni dichiarandosi estraneo ai fatti che gli vengono contestati.

Oggi è stata invece il turno dei 15 arrestati che sono detenuti presso le carceri di Sulmona, Terni e Velletri. Si tratta di Fabio, Salvatore e Alessandro Di Stefano, Daniel Alessandrini, Riccardo Mingozzi, Mirko Altobelli, Angelo Crociara, Mirko Lolli, Daniel De Ninno, Marco Ciarelli, Simone Di Marcantonio, Marco Di Stefano, Antonio Di Silvio Patatino, Manuel Agresti e Casimiro Ciotti. Anche loro, assistiti dagli avvocati Sandro Marcheselli, Oreste Palmieri, Luca Melegari,  Alessandro Farau, Maurizio Forte, hanno scelto di rimanere in silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari avvalendosi della facoltà di non rispondere.

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