Droga dalla Calabria a Latina, condannati Celani e la Ramiccia, assolto Tartaglia
La sentenza del gup di Reggio Calabria per l'operazione 'Selfie che aveva portato in carcere un'organizzazione di trafficanti di hascisc e marijuana
Si è concluso con 21 condanne e una assoluzione da parte del gup del Tribunale di Reggio Calabria Stefania Rachele il processo ‘Selfie’ che il 31 maggio 2019 aveva portato all’arresto di 13 persone tra la Calabria e la provincia di Latina.
L’indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta dai carabinieri aveva smantellato una organizzazione di trafficanti di marijuana e hashish che riforniva le piazze laziali.
Tra gli arrestati c’erano i pontini Massimiliano Tartaglia e Alfredo Celani, e i romani Alessandro Romagnoli, Alberto Masci e Daniele D’Ambrosi mentre erano finiti ai domiciliari l’allora compagna di Celani, Arianna Ramiccia e Adamo Fiasco residente a Sermoneta.
Le accuse a vario titolo, erano associazione finalizzata alla produzione e al traffico illecito di stupefacente, porto abusivo di armi clandestine e ricettazione. Gli investigatori avevano individuato in Calabria una serie di piazzole dove veniva coltivata la marijuana che poi veniva venduta sulle piazze di Roma e Latina.
Ieri sera la sentenza che ha accolto in pieno le richieste dei pm Diego Capece Minutolo e Giovanni Calamita. Le condanne più pesanti, venti anni di carcere, sono state inflitte a Michele Carabetta, e al pontino Alfredo Celani. Al romano Daniele D’Ambrosi sono stati inflitti 19 anni e 8 mesi di detenzione mentre Marco Pizzata di San Luca è stato condannato a 14 anni. Per Arianna Ramiccia è arrivata una condanna a 7 anni e 6 mesi. Assolto invece Massimiliano Tartaglia, assistito dall'avvocato Alessia Vita.