Paziente deceduto al Goretti, i familiari chiedono un risarcimento alla Asl

Crisi epilettiche sottovalutate e poi una serie di infezioni post operatorie contratte all’ospedale Goretti ne hanno determinato la morte. Così i familiari hanno intentato una causa alla Asl di Latina e ieri hanno formalmente notificato la richiesta di risarcimento danni.

La storia è quella di un uomo deceduto nel 2013 dopo una lunga serie di vicissitudini sanitarie. Il paziente nell'ottobre 2009 era stato colto da crisi epilettiche e trasportato d'urgenza al pronto soccorso del Goretti dove aveva informato i medici che la crisi epilettica era uguale a quella del 1996 quando era stato poi operato per la rimozione di un tumore alle meningi. Ma allora venne mandato a casa con un calmante. Due mesi dopo, colpito da altra crisi epilettica e trasportato nuovamente al pronto soccorso era stato dimesso in poche ore con la prescrizione di un sedativo. Solo nel febbraio 2010 all’ospedale di Velletri gli veniva diagnosticata la recidiva del tumore poi operato al Goretti.

“Da allora – spiega l’avvocato della famiglia Renato Mattarelli - il paziente non si è più ripreso. Qualche mese dopo, oltre all'aumento delle crisi epilettiche è stato riscontrato di tutto come la difformità della chiusura del cranio con un gradino di 3 centimetri; infezioni post-chirurgiche con sepsi da stafilococco, delle vie urinarie, da osteomielite e in ultimo la recidiva del tumore per cui si era inutilmente sottoposto all'intervento chirurgico”.

Nel 2013 il decesso dopo un'odissea fra gli ospedali romani.  L’avvocato Mattarelli ha indicato che, oltre all'evidenza degli errori diagnostici e terapeutici, manca del tutto il necessario consenso informato all'intervento chirurgico con la spiegazione dei rischi e delle alternative terapeutiche.