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Cronaca

Operazione 'I Pubblicani', chiesti 56 anni di carcere per la banda dei pestaggi

Processo con rito abbreviato per Roberto Ciarelli, Giuseppino Pes e altri cinque accusati di rapina, sequestro di persona, estorsione e lesioni

Pesanti richieste di condanna per sette delle otto le persone arrestate ad aprile scorso nell'ambito dell'indagine 'I Pubblicani' condotta dal Comando provinciale dei carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina.

Ieri davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale Pierpaolo Bortone sono comparsi Roberto Ciarelli, Pietro Finocchiaro, Amine Harrada, Giuseppino Pes, Alessandro Artusa, Adriano Sarrubbi, Cristina Giudici e Gianluca Pezzano chiamati a rispondere di sono rapina, sequestro di persona, estorsione aggravata, lesioni personali aggravate dall'uso di armi, detenzione e porto illegale di armi. Hanno chiesto tutti - tranne Artusa - di essere giudicati con il rito abbreviato per usufruire dello sconto sulla pena, richiesta accolta dal giudice. Il pubblico ministero Martina taglione al termine della sua requisitoria ha quindi fatto le sue richieste per oltre 56 anni di reclusione: 12 anni di carcere per Roberto Ciarelli e altrettanti per Giuseppino Pes, 9 anni per Adriano Sarrubbi, 8 anni per Amine Harrada, 6 anni e otto mesi per Pietro Finocchiaro, 5 anni per Gianluca Pezzano e 4 anni e 8 mesi per Cristina Giudici.

L’indagine si era sviluppata tra dicembre 2020 e ottobre 2021, subito dopo l’omicidio di Fabrizio Moretto, ucciso il 21 dicembre 2020 a Sabaudia e nell’ambito degli accertamenti su quel delitto i carabinieri avevao scoperto due spedizioni punitive messe in atto nei confronti di una persona che aveva acquistato droga e non era riuscita però a pagarla. Nella prima spedizione la vittima era stata bloccata a bordo della propria auto e costretta, con un coltello alla gola e una pistola puntata alla testa, a recarsi in una zona isolata di campagna dove era stata violentemente pestata e obbligata a promettere agli aggressori che avrebbe consegnato loro un chilo di hashish ogni settimana per un importo complessivo di 9mila euro. Nel secondo episodio la stessa persona era stata colpita con calci e pugni mentre si trovava in un distributore di benzina.

Il processo proseguirà il 16 dicmebre prossimo quando in aula parleranno i legali degli imputati, gli avvocati Amleto Coronella, Leonardo Palombi, Maurizio Forte e Natalino Sabatini, prima che il gup entri in camera di consiglio per la sentenza e l'eventuale rinvio a giudizio di Artusa.

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