Concorsi Asl truccati, parla l'assessore regionale: "Moscardelli mi chiedeva di valorizzare Rainone

Nuova udienza del processo per i concorsi Asl truccati oggi, udienza nella quale è stato ascoltato per quasi due ore l'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato.

Sul banco degli imputati, chiamati a rispondere a vario titolo di corruzione, falso e rivelazione di segreto d’ufficio, ci sono l’ex segretario provinciale del Partito Democratico Claudio Moscardelli, l’ex dirigente dell’azienda sanitaria Claudio Rainone e il funzionario Mario Graziano Esposito. D'Amato ha risposto alle domande dei pubblici ministeri titolari dell'indagine Valerio De Luca e Claudio De Lazzaro e poi dei legali degli imputati Renato Archidiacono, Leone Zeppieri e Luca Giudetti e infine anche a quelle del presidente del collegio Aldo Morgigni: al centro della sua deposizione i suoi rapporti con l'ex segretario del Pd e i sette messaggi whats app che quest'ultimo gli aveva inviato per sollecitare la nomina di Rainone a direttore amministrativo dell'azienda sanitaria. Le copie dei messaggi, che l'assessore regionale aveva consegnato in Procura, oggi sono stati anche acquisiti agli atti del processo.

D’Amato ha precisato come tale tipo di nomina rientri nei poteri del direttore generale che decide valutando le qualità manageriali di coloro che presentano domanda. “Moscardelli dava giudizi positivi su Rainone e si informava sui tempi della nomina, chiedeva che venisse valorizzato ma i suoi desiderata non hanno coinciso - ha spiegato - con le scelte fatte dalla Asl".

Rispondendo ad una precisa domanda del presidente Morgigni l’assessore regionale se avesse mai ricevuto sollecitazioni dirette da parte dell’esponente del Pd al di fuori delle riunioni D’Amato ha risposto che tale circostanza non si è verificata.

La prossima udienza, nella quale saranno ascoltati altri testi dell'accusda, è stata fissata per il 16 giugno.