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Cronaca

Processo 'Reset': in aula parlano le vittime delle estorsioni dei Travali e Di Silvio

Ascoltati in Tribunale commercianti e professionisti finiti nelle mire dei clan, Un avvocato: "Non ho mai denunciato perchè avevo paura"

Udienza tutta dedicata ad ascoltare le vittime quella del processo ‘Reset’ che vede sul banco degli imputati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, estorsioni aggravate anch’esse dal metodo mafioso Angelo Travali, Salvatore Travali, Costantino Cha Cha Di Silvio, Gian Luca Ciprian, Alessandro Zof, George Valeriu Cornici, Luigi Ciarelli, Davide Alicastro, Ermes Pellerani, Cristian Battello, Fabio Benedetti, Antonio Giovannelli, Silvio Mascetti, Alessandro Anzovino, Antonio Peluso e Valentina Travali.

Il Tribunale ha ascoltato in particolare commercianti, professionisti, titolari di locali che nel periodo compreso tra il 2015 e il 2020 hanno subìto estorsioni da parte dei componenti del clan senza però denunciare per timore di ritorsioni, estorsioni che sono venute alla luce grazie alle dichiarazioni dei pentiti e che in aula le vittime hanno confermato, seppure qualcuno poco convintamente. Ad interrogarli il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Luigia Spinelli che ha fatto ripercorrere loro quel periodo.

Tra i primi ad essere ascoltati il titolare di una sala scommesse di via Isonzo, costretto a chiudere l’attività per i debiti accumulati nei confronti del gruppo. E ancora il proprietario di una gioielleria del centro di Latina che ha dovuto vendere un orologio con uno sconto esagerato e il titolare di un’attività commerciale che a fronte di due prestiti da 4mila euro ciascuno da parte di Francesco Viola – già condannato con rito abbreviato a 16 anni – ha dovuto restituirne circa 45mila tra continue minacce se pagava in ritardo. “Avevo paura soprattutto per i miei figli – ha raccontato – e ho cercato di tenerli all’oscuro”.  L’udienza si è conclusa con la testimonianza di un avvocato che era stato costretto a prestare 30mila euro a Costantino Cha Cha Di Silvio che non gli sono mai stati restituiti. Anche lui non aveva presentato denuncia per paura.

Il processo è stato aggiornato al 14 aprile e poi al 12 maggio per continuare con l’audizione delle vittime.

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