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Cronaca

Soldi ai Di Silvio in cambio di voti: il Riesame lascia in carcere Raffaele Del Prete

L’imprenditore avrebbe pagato Riccardo Agostino per supportare la campagna elettorale di Matteo Adinolfi alle amministrative del 2016

Nessuna revoca degli arresti domiciliari per Raffaele Del Prete, l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma sullo scambio elettorale politico di tipo mafioso insieme al suo collaboratore Emanuele Forzan, anche lui agli arresti domiciliari e all’europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi, iscritto nel registro degli indagati.

Il Tribunale del Riesame di Roma ha sciolto la riserva e respinto la richiesta di annullamento dell’ordinanza cautelare presentata dal legale dell’imprenditore, l’avvocato Dino Lucchetti che aveva sostenuto la contraddittorietà delle dichiarazioni del pentito Agostino Riccardo, dichiarazioni che sono uno dei punti di forza dell’indagine condotta dai pubblici ministeri Corrado Fasanelli, Claudio De Lazzaro e Luigia Spinelli e secondo le quali Del Prete avrebbe ingaggiato Riccardo – all’epoca uno degli uomini di punta del clan di Armando Di Silvio - per raccogliere voti a favore di Matteo Adinolfi, capolista della formazione ‘Noi con Salvini’ alle elezioni amministrative del 2016 per il rinnovo del Consiglio comunale di Latina. Il tutto in cambio di soldi nella speranza di poter ottenere l’appalto del servizio rifiuti in caso di vittoria di quel partito.

La difesa di Del prete ha anche sostenuto la mancanza di esigenze di custodia cautelare ma il Riesame ha respinto il ricorso confermando la misura degli arresti domiciliari confermando quindi la validità dell’impianto accusatorio.

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