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Cronaca

Scambio elettorale mafioso: indagato anche l'europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi

Questa mattina, nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Dda di Roma, gli arresti dell'imprenditore dei rifiuti Raffaele Del Prete e di Emanuele Forzan

E' indagato anche l'europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi nell'inchiesta coordinata dalla Dda di Roma e condotta da polizia e carabinieri che oggi, 13 luglio, ha portato a due arresti: quello dell'imprenditore del settore dei rifiuti Raffaele Del Prete e di Emanuele Forzan, attuale commissario del partito a Sezze. 

Soldi ai Di Silvio in cambio di voti: arrestato l'imprenditore Raffaele Del Prete

matteo adinolfi parlamento 2-2

"Vediamo cosa dicono le carte, io ho fiducia nella magistratura, ma io so che non ho fatto nulla" ha detto Adinolfi all'Adnkronos. "Non aggiungo altro, ora sto rientrando a Roma da Bruxelles".

Al centro dell'indagine un sistema di compravendita di voti dal clan rom Di Silvio. Secondo quanto emerso dell'inchieta, Del Prete, nel tentativo di essere favorito con la sua società e per ottenere il monopolio nella gestione dei rifiuti, aveva consegnato ai membri del clan la somma di 45mila euro, in diverse tranche, per comprare almeno 200 voti che avrebbero assicurato l'elezione di Matteo Adinolfi, alla guida della lista "Noi con Salvini" nella tornata elettorale delle amministrative del 2016. Candidato sindaco era allora Nicola Calandrini (non indagato in questa inchiesta). 

A fare da tramite tra l'imprenditore e il clan era Agostino Riccardo, che era stato incaricato dal gruppo criminale di seguire proprio la politica in provincia di Latina e di occuparsi, nella campagna elettorale per le amministrative di Latina del 2016, dei voti da procurare a Matteo Adinolfi e dell'attacchinaggio dei manifesti dello stesso candidato.

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